Segreto bancario, c`è qualcuno che mette ancora il bastone tra le ruote

Avanti con le negoziazioni in tema fiscale con i paesi terzi. Il consiglio Ecofin ha ieri conferito alla Commissione europea il mandato per modificare gli accordi fiscali con Andorra, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Svizzera.

Si intende rivedere i rapporti tra l`Ue e questi paesi per quanto riguarda la tassazione dei risparmi depositati nelle banche di quelli che sono considerati i paradisi fiscali in territorio europeo. I ministri dell`Economia e delle Finanze dei paesi Ue, come riporta Asca, chiedono alla Commissione di chiudere un negoziato con i governi dei cinque paesi interessati che permettano un migliore scambio di informazioni,e piu` in generale che garantisca che gli stessi stati extra-Ue continuino ad applicare misure equivalenti a quelle in vigore a livello comunitario. Per Michael Noonan, il ministro delle Finanze dell`Irlanda, paese con la presidenza di turno del Consiglio europeo, il conferimento del mandato negoziale rappresenta ``un importante passo avanti negli sforzi dell`Ue per contrastare l`evasione e la frode fiscale``.

Contento solo parzialmente il commissario europeo per la Fiscalita` e l`unione doganale, Algirdas Semeta. ``Non posso dire che oggi si sia risposto in pieno a tutte le aspettative della riunione dell`Ecofin, anche se qualche successo e` stato raggiunto``. Da una parte, infatti, dopo due anni i paesi membri hanno conferito un mandato negoziale alla Commissione, ma dall`altra ci sono paesi che hanno posto piu` di qualche riserva: Austria e Lussemburgo si oppongono a quanto previsto dalla ``direttiva risparmio``, che si discute dal 2008 e che propone lo scambio automatico tra paesi membri delle informazioni sugli interessi versati alle persone fisiche non residenti. Lo scambio di informazioni si applica alle persone fisiche e non alle societa`, e copre i redditi derivanti da pagamenti di interessi anche da depositi bancari, titoli pubblici, investimenti nei fondi che investono piu` del 25% degli asset in titoli di debito.

Si propone l`estensione della direttiva a tutti i risparmi e prodotti finanziari che generano interessi, inclusi i contratti di assicurazione vita, fondazioni e societa` di investimento fuori dell`Ue che ricevono reddito per i benefici a persone residenti in uno Stato membro, strutture di intermediari non attualmente tassate.

Austria e Lussemburgo non vogliono cedere e hanno fatto mancare il proprio appoggio alla direttiva, che necessita dell`approvazione all`unanimita`. ``Sono deluso``, ha detto Semeta.

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