SEGNALI INEQUIVOCABILI. MINIMI E MASSIMI SEMPRE PIU' BASSI.

SEGNALI INEQUIVOCABILI.  MINIMI E MASSIMI SEMPRE PIU' BASSI.

Milano, 8 maggio 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

Come gia' anticipato nelle passate settimane, il "Sell in May and go away," si sta materializzando soprattutto sui mercati USA, anche con una certa violenza, come nelle ultime due sedute della scorsa settimana, ed in modo più composto sui mercati Europei ed in particolare sul nostro ftse MIB.
Quest' ultimo addirittura sta percorrendo una lenta ma costante discesa, con minimi e massimi sempre più bassi, posti a 23000/23200 e 23800/24000, rispettivamente.
Si dovrebbe, la prossima settimana andare a ritestare l'area posta fra 22500/22600 e 22800/900, rispettivamente, con spread fra i minimi e massimi sempre più ravvicinati, non escludendo una rottura mensile anche sotto detti minimi  e come anticipato da tempo andare a testare area 21000/21500, già sfiorata velocemente ed intraday all' inizio del conflitto Russia Ucraina di fine Febbraio.
Ma il peggio deve  e dovra' ancora  arrivare, che termini o meno questo conflitto, visto i guai che già si intravedono sul tessuto socio economico europeo a medio lungo termine.
Solo proiettandosi oltre il prossimo autunno toccheremo con mano, senza considerare appunto la fine o meno di detto conflitto, oltre che l' aspetto sanitario pandemico, che pare gettato alle spalle un po' da tutti, anche a livello mediatico.
Confermiamo quindi lo scenario già  proposto ai nostri lettori abbonati quotidianamente di un netto sgretolamento del nostro indice principale e future Settembre verso gli psicologici 20000 (la ben tenue barriera Piave) e nel caso di aggravamento della situazione generale (conflitto&pandemia) anche il raggiungimento a lungo termine (2022/2023) dei tp gia' indicati verso i 16000/16500.
Cosa rimane e rimarrà di tutto ciò ed in questi frangenti, per investire?
Beni durevoli, che stanno aumentando a vista d' occhio, oltre al mattone, il re dollaro, l' oro e con una proiezione di lungo termine , l' Argento  ed un fondo investito in acqua per il lunghissimo termine. Ma vediamo nel proseguo!
Investire su Intesa e Unicredit.....Verrebbe da dire...nessuno dei due, visto i presupposti della precedente domanda!
Fra i due sempre il primo della classe, Intesa, che ha già da tempo " "digerito"  l' acquisizione di UBI e relativi benefici.
Ma per entrambi saranno due anni ed esercizi (2022/2023) particolarmente complicati, alleviati si dall' aumento dei tassi e del costo del danaro, per i correntisti , ma appesantiti dal tessuto socio economico, per lo meno allo stallo, in detto periodo.
Solamente per un "mordi e fuggi", e stando solo su Intesa meglio iniziare ad accumulare allo stacco cedola del 23 Maggio in area compresa fra 1,45/1,55 e/o meglio subito dopo lo stacco, fra 1,65/1,75. 
Ma poi si dovra' in ogni caso, scelto anche per motivi fiscali, coprire il titolo per con vendita di opzioni Call in trading per il biennio segnalato.
Molte incertezze ancora, nonostante le buone notizie degli ultimi giorni su cedola ed acquisto titoli, per Unicredit, ma con un processo di acquisizioni ed integrazioni ancora tutto da scoprire e soprattutto.... realizzare.
Meglio restarne completamente fuori.
Stellantis e Leonardo. Due realtà completamente diverse...
Stellantis per quest' ultimo trimestre ed in parte per l' ultima parte del 2021, e' riuscito a fare utili ed addirittura superiori alle previsioni societarie e degli analisti.
Nonostante la forte riduzione dei ricavi, dovuti in gran parte al rallentamento della produzione per mancanza gia' da più di un anno dei componenti come i microprocessori, provenienti in gran parte dall' Asia.
Ma questo magari non si ripeterà,....i miracoli non si ripetono (quasi) sempre!
Il titolo si e' appoggiato in settimana poco sopra i 12/12,20 per poi rimbalzare poco sotto i 13,20/30 chiudendo la settimana poco sopra i 13!
Si può iniziare ad accumulare a " piramide rovesciata" sul ritorno e tenuta dei livelli anche supportali di 12,20/30...ma nulla di più..
Se non  nuovamente su un rimbalzo  verso i livelli resistenziali di 13,20/30, come minimo  coprire con vendita opzioni Call Settembre, ma esclusivamente assistiti da esperti professionisti.
Altra la storia di Leonardo, da noi gia' dallo scorso anno, giudicato come il titolo più sottovalutato del nostro listino (insieme a Saras e Telecomrnc, gli altri osservati speciali e "lungodegenti").
Qui siamo di fronte ad un titolo che dai minimi  di 5 euro toccati negli ultimi 12 mesi e' arrivato a superare un paio di volte i 10 euro, realizzando un' importante figura (negativa) di doppio massimo decrescente.
Questo ingolfamento, scontando già lo scoppio del conflitto e le commesse  ricevute nei primi mesi del 2022 e quelle in arrivo, fanno propendere per un titolo avviato ad un consolidamento  sotto area 10, 50 e non ad un proseguimento con rottura al rialzo di detti livelli.
Astenersi.
Il re Dollaro.
Sotto gli 1,05 paiono intervenire sia la FED soprattutto, che, in minor misura  la BCE, per raffreddare la forza del dollaro, contro euro.
La divisa americana, solo negli ultimi 12 Mesi e passata dai 1,2250/1,23 agli attuali 1,05/1,0550.
Ora dovrebbe, scontando in gran parte tutti i futuri rialzi dei tassi del 2022, tentare un ultimo assalto sotto i 1,0550, fino a 1,04/1,0450, ma poi intraprendere la lunga strada dell' indebolimento per lo meno in un area intermedia fra i minimi e massimi sopra descritti, e che accontentino sia l' Europa che l' America.
Il solito tiro alla fune, dove avrà buon gioco il forte ed enorme passivo del debito pubblico USA, in continua crescita come segnaliamo da tempo.
Qui operatività si,  ma esclusivamente  con opzioni in vendita  sia call  (strike 1,24 ) che put (strike 1,04) scadenza di lungo termine.