SECONDO IL FINANCIAL TIMES, LO SCIOPERO GENERALE DI OGGI METTE A DURA PROVA IL GOVERNO DRAGHI. SIAMO DESTINATI A RIVEDERE QUALCOSA DI SINISTRA?

SECONDO IL FINANCIAL TIMES, LO SCIOPERO GENERALE DI OGGI METTE A DURA PROVA IL GOVERNO DRAGHI. SIAMO DESTINATI A RIVEDERE QUALCOSA DI SINISTRA?

Giannina Puddu, 16 dicembre 2021.

L'Italia vive in una condizione sospesa da troppi anni.

Il PD ha avuto l'abilità di prendersi le posizioni di potere più alte, nonostante la botta delle Politiche del 2018, sia in Italia che in UE.

E' chiaro, anche ai più ingenui, che il PD non è la sinistra italiana, nonostante una parte delle sue radici, ormai fradice e incapaci di generare rami e frutti sani.

Se fosse "sinistra" avrebbe rispettato la volontà popolare, facendosi da parte, non usurpando il potere facendo leva sulla sua capacità storica di penetrarlo.

Idem, purtoppo, sul fronte della triade sindacale.

Basta osservare, per esempio, quanto siano diventati bassi e perfino offensivi i redditi medi dei lavoratori italiani, rispetto alle medie europee, negli ultimi anni.

Questo è stato perchè la triade non ha fatto ciò che avrebbe potuto e dovuto fare.

Oggi, finalmente, forse, assistiamo ad una nuova "azione di sinistra".

Dico, "forse", perchè aleggia il rischio tipico del gioco delle parti e della vecchia storia per cui si simula il cambiamento per conservare lo status quo.

Quindi, speriamo non sia un gioco ma cosa seria.

Dall'esterno il Financial Times racconta con un titolo forte, Lo sciopero Generale dell'Italia mette a dura prova la presidenza di Draghi.

Vedremo se Landini e Bombardieri hanno veramemnte deciso di tornare alle origini, onorando gli impegni assunti e riempiendo di contenuti concreti le tessere pagate dagli iscritti per la tutela dei loro diritti.

Uno Stato Democratico ha bisogno di un Governo e di una autentica Opposizione, così, come, ovviamente di rispettare, innanzitutto la volontà popolare e non la volontà dell'uomo forte di turno.

Il rifiuto di Draghi, alla richiesta dell'incontro di ultima istanza con i CGIL e UIL non è un bel gesto e conferma la necessità di un contraltare altrettanto determinato.

Su luigi Sbarra e sulla sua versione della CISL è chiaro che non si può contare, in nessun modo e questa percezione è confermata dall'osservazione attenta della sua faccia.