Se vuoi salvarti dai creditori e dal Fisco fatti un Trust: no pignoramenti, no ipoteche
“Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Suonava più o meno in questo modo, il testo di una battuta di un notissimo film.
Traslando il concetto nella realtà quotidiana, è proprio quando le richieste dei creditori (agenzia delle entrate in testa a tutti) si fanno più pressanti, unitamente alla forza degli strumenti coercitivi messi in gioco, che occorre rivolgersi a seri e qualificati consulenti (meglio se indipendenti) specializzati nella protezione dei patrimoni, in primis di quelli immobiliari.
Alcuni esempi: costituire per tempo dei Fondi Patrimoniali e/o dei Trust.
“Sì ma questi li conosciamo già” obietterà qualche lettore. Ma forse non tutti sanno che proprio la giurisprudenza di merito ci dà una grossa mano.
La Cassazione civile, sez. tributaria, con la sentenza n. 15862 del 07.07.2009, sostiene il principio che gli immobili conferiti in un fondo patrimoniale non possono essere assoggettati a procedure esecutive da parte di creditori per il pagamento di obbligazioni contratte per il bene della famiglia (anche se non può escludersi a priori l`iscrizione ipotecaria erariale).
Ma ancora di più, la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia con la sentenza nr.140 dell`agosto del 2011, sancisce che “l’ente incaricato della riscossione (nella fattispecie Equitalia, ndr) non può iscrivere ipoteca sugli immobili devoluti in precedenza ad un Trust, giacché gli stessi immobili non sono più nella disponibilità del disponente e non possono più essere aggrediti dai creditori personali dello stesso.”
E non si ferma qui perchè “la successiva estinzione del Trust determina il trasferimento in capo al beneficiario che, a tutti gli effetti, è soggetto terzo rispetto al debito tributario e nei confronti del quale, pertanto, non appare possibile avviare alcuna azione esecutiva.”
Bè, allora, cosa state aspettando?
autore: Antonio Mazzone