SCANO DI MONTIFERRO. IL SINDACO ANTONIO FLORE NON HA AREE IDONEE PER IL PRESIDENTE TODDE E VIETA IL TRANSITO DI VEICOLI CON TRASPORTI ECCEZIONALI

SCANO DI MONTIFERRO. IL SINDACO ANTONIO FLORE NON HA AREE IDONEE PER IL PRESIDENTE TODDE E VIETA IL TRANSITO DI VEICOLI CON TRASPORTI ECCEZIONALI

Giannina Puddu, 17 settembre 2024.

Ho imparato che ogni probema ha molte soluzioni e che basta cercarle con la volontà di trovarle e, quindi, applicarle.

Una dimostrazione di questa teoria, che è anche un atteggiamento mentale, l'ha appena fornita il sindaco di Scano Di Montiferro, Antonio Flore.

Alla richiesta del Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, rivolta a tutti i sindaci dell'Isola, di attivarsi per individuare "aree idonee" alla messa a dimora di impianti eolici e fotovoltaici di taglio industriale, anche il Comune di Scano Di Montiferro ha risposto di non avere "aree idonee".

Nella sua ordinanza, il Sindaco Flore ha richiamato anche l'art. 9 della Costituzione (La Repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio storico e artistico della Nazione...) del quale ho scritto ieri su queste pagine, auspicando che il nostro Presidente della Repubblica, Garante della Costituzione, si imponga affinchè sia rispettata, dichiarando l'incostituzionalità e la non-efficacia dei DPCM Draghi che hanno scatenato questo inferno speculativo, in Sardegna, in particolare.

Oltre a ciò, il lucido Sindaco Antonio Flore, ha aggiunto il divieto di transito di mezzi di trasporto eccezionale nelle strade comunali e vicinali in quanto incompatibili con la larghezza e la struttura delle stesse, fino alla definizione di un Piano Energetico Regionale condiviso con la Comunità Locale.

Ha anche "AVVERTITO" che chiunqui violi le sue disposizioni si espone al rischio di sanzioni amministrative previste dal nuovo Codice della Strada, oltre che alle spese di custodia e rimozione del veicolo.

Ha chiuso ricordando a "chiunque spetti di osservare e far osservare la presente ordinanza".

Antonio Fiore agisce, da tempo, in sintonia con il Coordinamento Gallura.

Aveva trasmesso una lettera aperta all'Assessorato Regionale agli Enti Locali, sottolineando l'obbligo di evitare qualsiasi ulteriore consumo di suolo.