Scandali finanziari, un conto da 100 miliardi di dollari
Il conto legale pagato dalle grandi banche per scandali e inchieste seguite alla crisi finanzaria supererà i cento miliardi di dollari.
La stima, che potrebbe rivelarsi anche prudente, somma assieme l`esposizione degli istituti globali a una serie di controversie: dalle azioni legali sui mutui a quelle sulla manipolazione dei tassi di interesse. E una marea montante di ricorsi presentati, oltre che dalla autorità di regolamentazione, da investitori, assicuratori e anche municipalità.
Il calcolo, stando al Wall Street Journal, è lievitato dopo recenti sviluppi su più fronti. Citigroup ha saldato l`accusa di aver ingannato gli investitori su una dozzina di emissioni obbligazionarie per 730 milioni di dollari. Deutsche Bank ha ridotto del 60% gli obiettivi di profitto citando l`aumento delle riserve a fronte di costi legali negli Stati Uniti legati ai mutui. E Freddie Mac ha da poco accusato una decina di grandi banche di averla danneggiata per miliardi di dollari con la manipolazione del Libor.
Negli ultimi tre anni la principale banche statunitensi, da Citigroup a JP Morgan, da Bank of America a Wells Fargo, hanno già pagato 61,3 miliardi di dollari per archiviare casi leagti alla crisi e a ricorsi sui mutui. Una stima, questa, effettuata dalla Snl Financial. Ma secondo la Compass Point Research & Trading solo le banche americane finiranno per dover versare almeno altri 24,7 miliardi unicamente per risolvere gli scandali immobiliari ancora aperti.
Il conto potrebbe diventare molto più salato, ben oltre i cento miliardi, con le indagini su altri casi caldi ancora incomoplete, a partire dalla vicenda del Libor, l`indice di riferimento per i tassi di interesse. Le stime dell`esposizione delle banche qui variano enormemente: da poco più di sette miliardi fino a 176 miliardi di dollari. Nuovi sviluppi sono inoltre possibili sui derivati, a cominciare da ricorsi antitrust sui Cds in Europa e Stati Uniti.
Articolo tratto da Il Sole 24 Ore