Samorì, il banchiere che può sconvolgere la politica italiana
E’ da poco emersa una nuova figura politica emblematica destinata, se non altro nei talk show, a movimentare il piattume politico italiano, ormai da mesi sospeso tra la guerra civile in casa PD, la caduta dei giganti del PDL e gli spunti rivoluzionari dal sapore utopico del Movimento 5 stelle. Lui è Gianpiero Samorì, un uomo che potrebbe rivelarsi un vero e proprio outsider alle prossime elezioni.
Il curriculum? Tipico dell’italiano destinato al successo: imprenditore, banchiere ed avvocato nato a Montese, in provincia di Modena, il 25 maggio del 1957. Per sua stessa ammissione, Samorì è ricco. Può infatti vantare un reddito annuo di 3 milioni di euro. È titolare di una quota in Mediobanca, possiede una piccola tv e un giornale, Modena Qui. Ex presidente della Banca di Modena, ha in seguito fondato la Banca Modenese. Come già successo a Berlusconi, Samorì è anche indagato dalla procura di Bologna che, il 4 dicembre 2011, ha aperto un’inchiesta per “presunto accesso abusivo a sistemi informatici e furto di dati sensibili”, come riporta il sito blitzquotidiano. Il tutto condito dalla vicinanza politica con Marcello Dell’Utri, in quanto vice del manager Publitalia nella gestione dei Circoli del Buongoverno. Le sue amicizie nel Pdl sono, infine, di ottimo rango (si fa per dire): Denis Verdini e Carlo Giovanardi.
Se è vero che ha fondato un movimento politico, i Moderati italiani in Rivoluzione, gli addetti ai lavori lo danno ormai come papabile candidato alle primarie del Pdl. Se si dovessero davvero fare, occhio al banchiere che buca il video, colui che è stato definito “un bolscevico neoliberista” per via della sua originale idea per risolvere la crisi: “Ridurre il debito pubblico di mille miliardi quasi immediatamente, prendendo i soldi dove ci sono: Banca d’Italia, oro e denaro, 250 miliardi di riserve disponibili, acquisite al patrimonio dello Stato”. Volete la prova? Eccola qui sotto.
{youtube}BWvzmjrp4JM{/youtube}