SAIPEM E CHI SI OSTINA A NON RICORDARE

SAIPEM E CHI SI OSTINA A NON RICORDARE

Milano, 25 giugno 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

Sempre respinti dai poco sotto i massimi, e secondo i rispettivi e differenti mercati USAAsiatici ed Europei.
Per i mercati USA, prendiamo come riferimento sempre il piu' conosciuto mediaticamente Dow ed il piu' utilizzato  SP500.
Il Dow, dopo essersi fermato sui 33800/900 e distante un migliaio di punti dai massimi di periodo, degli ultimi 12 mesi di 34800/900, ha terminato la settimana poco sopra i 33200/300.
Anche per l' esplosione di una vasta guerra civile fra Russia e Wagner, che potrebbe portare alla distruzione dell' impero Putin,  dovrebbe in un primo tempo portare a breve termine ai livelli gia testati di 32500/600.
Per quanto riguarda lo SP500, fra 3950 e 4050 e anche poco sotto.
Naturalmente se ne avvantaggerà sopratutto la Cina, spettatrice privilegiata da un paio di anni e grande beneficiaria in tutto il mondo di importanti accordi commerciali.
Proseguita la sua lenta ma costante corsa anche oltre i massimi assoluti degli ultimi 5 anni, il Giappone, con il Nikkei che dovrebbe superare  appunto i 33500, appena lasciati.
In Europa meglio il CAC40 che il DAX, che dovrebbe soffrire, come primo paese esportatore europeo, con l'euro troppo forte e con il cross euro dollaro tendente piu' a superare gli 1,10 che ritornare sotto gli 1,06.
Per l' Italia ed il suo FTSE MIB il solito discorso a parte, nel bene e nel male, fatto di poca programmazione e sopratutto poco fare della nostra litigiosa politica. Non riusciamo a metterci d ' accordo neanche con i tanti soldi che ci danno, a fondo perduto od a tassi favorevoli per realizzare le opere essenziali e che servono al paese per crescere.

FTSEMIB 
Dopo aver raggiunto nella prima parte della seduta i 27000 punti, rompendo in velocità anche i 27200/300 supporto di breve di un range la cui resistenza è posta a 27800/900, già di nuovo testati nella precedente settimana, per chi ci legge ora, il solito rimbalzo tecnico di ricoperture, che ci riportava sopra detti supporti.
Per tutto quanto detto nella precedente domanda, ci stiamo avvicinando ad una grande ed epocale guerra civile fra la Wagner e la Russia, che assomiglia molto allo smembramento, della grande Jugoslavia di Tito, che e ' stato foriero di tante piccole e grandi guerre che si sono succedute per decenni.
Certo la guerra, ormai più che battaglia, fra Ucraina e Russia , che ha lasciato un paese intero da ricostruire ed una Russia molto indebolita, potrebbe fare da detonatore ad una ripresa dei mercati, ma non dimentichiamo questa prossima guerra civile e le sue conseguenze, come la storia insegna.
A breve vediamo un primo attacco del nostro FTSEMIB ad area 26800/900   per poi appoggiarsi, come ricordato nelle precedenti, ad un range fra 25500/600 e 26500/600.
ENI&Saipem
Come ricordato anche recentemente, se non addirittura negli ultimi anni, preferiamo di gran lunga ENI a Saipem, memori di numerosi downgrade occorsi a quest' ultimo, che hanno preso in contropiede "chi non sapeva" e tutt' ora "si ostina a non voler ricordare."
Ma i fatti di queste ultime ore dovrebbero invitare a lasciar questo petrolifero per lo meno agli specialisti, agli speculatori ed ai "tonnetti dell' ultima ora".
Entrambi i titoli sono stati per tutta la seduta di venerdì pesanti.
ENI per l' acquisizione di Var Energy per quasi 5 miliardi di dollari ha iniziato molto male arrivando a perdere quasi 2 punti percentuali, per poi però recuperare, su stime, con questa acquisizione, di 1 miliardo di utili da sinergie.
Il titolo si è appoggiato sui facili supporti gia' anticipati nelle precedenti di  12,50/60, su cui si poteva e si può, già iniziare ad accumulare in previsione di tensioni del Petrolio, di maggiori utili e di alto dividendo, anche coprendo con vendita di opzioni call, il rischio oscillazioni ed avendo così anche un extra gettito.
Per Saipem, siamo alle solite, si mantiene sopra 1 euro con molta fatica.
Venerdì ha lasciato sul terreno fino al 5 per cento rimanendo nella forchetta 1,15/1, 20, con volumi impressionanti di 44.000.000, contro una media degli ultimi 3 mesi di 25.000.000.
Ancora brutto, bruttissimo segnale.
Alta volatilità  e con minimo degli ultimi 12 mesi di 0,57, massimo di 4,20 euro. Potrebbe tranquillamente andare anche sotto 1 euro e lasciare, come gia' capitato piu' volte, con il cerino in mano insoliti incauti sprovveduti.
Meglio evitare e lasciare spazio a chi vuole avere un pessimo rapporto rischio beneficio.
Pirelli&Leonardo
Questi due azioni invece danno invece spazio a delle analisi interessanti senza necessariamente rompersi la testa con titoli o peggio  titolini, di dubbia affidabilità.
Pirelli molto piu' stabile ed ora correttamente prezzato.
Potrebbe comunque oscillare fra poco piu' di 5 euro a poco meno di 4 euro. Si potrebbe tentare per chi non volesse venderlo, anche per averlo acquistato ai prezzi attuali, vendere opzioni call a strike 5,50 e put a strike 4,50 scadenza lunga.
Non e'  da acquistare se non in area 4/4,50 e venduto in area 5/5,50.
Leonardo ha ancora prezzi molto tirati, nonostante la discesa avvenuta negli ultimi mesi da quasi quota 12 agli attuali 10,50/60.
Dallo scoppio della battaglia, o meglio ora, guerra Russia Ucraina, ai picchi di quest' anno e' quasi triplicato (da poco meno di 5 euro a poco meno appunto di 12 euro).
Ora non ci sono più gli stessi presupposti di allora. Per noi ancora da vendere anche se già ben alleggerito sui massimi, come da nostri suggerimenti.