RISHI SUNAK E' PRONTO A CONCEDERE 100 (!) NUOVE LICENZE PER ESTRARRE GAS E PETROLIO NEL MARE DEL NORD

RISHI SUNAK E' PRONTO A CONCEDERE 100 (!) NUOVE LICENZE PER ESTRARRE GAS E PETROLIO  NEL MARE DEL NORD

Redazione, 31 luglio 2023.

Rishi Sunak, oggi è in Scozia per ufficializzare la sua intenzione di rilasciare 100 nuove licenze per la perforazione dei mari del Nord, per lo sfruttamento di nuovi giacimenti sottomarini di gas e petrolio.

Il The Volte ha scritto che Sunak, con questa mossa,  "cerca di aprire linee di divisione con il Labour".

In effetti, i laburisti sono nettamente contrari e Sir Keir Rodney Starmer si era già opposto e continua ad opporsi al rilascio di nuove licenze, esprimendo preoccupazioni per l'impatto sull'ambiente e dubbi sul  valore finanziario dell'iniziativa.

Pare che, invece, Sunak abbia preso questa decisione proprio per anticipare il blocco delle licenze che un futuro governo laburista potrebbe mettere in atto.

Le 100 nuove licenze erano già state chieste da Liz Truss che aveva già ricevuto 115 manifestazioni di interesse da 76 aziende.

Le nuove licenze di Sunak riguardano le cosiddette "aree di cluster".

Aree nelle quali è già nota la presenza di riserve e che sono vicine alle attuali piattaforme di perforazione, ma non ancora sfruttate per pompare petrolio e gas.

Il cluster industriale scozzese va da Dunbar e dalla costa meridionale del Firth of Forth, oltre 160 miglia lungo la costa orientale del paese fino a St Fergus, nell'Aberdeenshire

E' il territorio del cluster scozzese che copre l'80% delle emissioni industriali della Scozia con la presenza di 28 dei siti industriali scozzesi con le emissioni più elevate.

A monte di questi processi decisionali c'è la NSTA (ex Oil and Gas Authority).

Questa autorità era sta concepita come nuovo regolatore che avesse le competenze e i poteri necessari per resistere alle spinte delle lobby petrolifere e che fosse, nello stesso tempo, un co-creatore di valore in stretta collaborazione con l'industria e con il governo.

Il fine è stato raggiunto almeno in parte grazie al fatto che l'NSTA sia al 100% di proprietà pubblica.

Se, nel 2024, si affermasse il partito di Starmer, l'NSTA sarebbe, per la prima volta, sotto il controllo di un governo laburista.

Tra i primi compiti dell'NSTA c'è anche quello di raggiungere le emissioni nette zero dal petrolio e dal gas del Mare del Nord privilegiando l'alimentazione elettrica o eolica delle piattaforme di perforazione, oltre all'impegno per gli  investimenti necessari alla cattura, all'utilizzo e allo stoccaggio del carbonio.

Eppure, Recenti studi hanno dimostrato che l'eolico offshore è ora nove volte più economico dei combustibili fossili, aveva scritto uk.oceana.org il 13 aprile di quest'anno, per quanto noi nutriamo profondi dubbi anche circa la convenienza ambientale  dell'installazione delle pale eoliche...

Ancora da Oceana: L'estrazione offshore di petrolio e gas minaccia la vita marina, le economie di pesca a basso impatto, le attività ricreative, il turismo e l'inquinamento dovuto alla combustione di quei combustibili fossili è la principale causa del cambiamento climatico e dell'acidificazione degli oceani.

Oceana sta lavorando per impedire l'espansione delle perforazioni offshore in località in tutto il mondo, ottenendo vittorie negli Stati Uniti, in Belize e in molti altri paesi.

Nel Regno Unito, l'esplorazione e lo sviluppo di nuovo petrolio e gas offshore nel Mare del Nord minaccia alcuni degli ecosistemi marini più importanti e produttivi d'Europa.

Lavorando con il movimento per il clima Uplift, Oceana sta costruendo un nuovo fronte marino per opporsi a tutto il nuovo petrolio e gas offshore nel Regno Unito.

Ma, intanto, Sunak favorisce l'espansione dell'industria petrolifera e del gas.

In attesa dell'affermazione dei laburisti che, con la loro nuova politica del Regno Unito, potrebbero introdurre  una fondamentale rivisitazione degli obblighi normativi esistenti attraverso l'NSTA.

Oceana e Uplift fanno bene ad opporsi a questi impianti che sono devastanti per la flora e la fauna marine, sin dalla loro installazione.

Dopo, uccidono e devastano intere aree durante la loro attività estrattiva e assumono un ruolo devastante nei frequenti casi di implosione/malfunzionamento delle stesse piattaforme  che hanno provocato sversamenti di ettolitri di petrolio in acqua e l'atroce morte di animali e piante avvolti e bloccati nel vischioso liquido nero.

Ma, sia Oceana che Upflit dovrebbero anche individuare e puntare i loro riflettori verso le vere fonti di energia pulita, scoperte da brillanti scienziati e fin qui coperte dagli interessi industriali...

Altrimenti, tutto pare ridursi al semplice ed inutile "gioco delle parti", che si pratica affinchè appaia che tutto cambi mentre niente cambia al fine del blocco dell'inquinamento ambientale che è il vero dramma del quale gli umani sono drammaticamente colpevoli.