Riorganizzazione OPEN AI: opportunità e rischi per gli investitori

Riorganizzazione OPEN AI: opportunità e rischi per gli investitori
SAM ALTMAN - CEO OpenAI

Milano, 16 ottobre 2024. A cura di  ODDO BHF AM.

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OpenAI, ideatrice di ChatGPT, si sta evolvendo da organizzazione senza scopo di lucro a classica azienda.

Quando è stata fondata alla fine del 2015, OpenAI era una no-profit e tra i suoi soci fondatori figuravano Amazon e Microsoft, oltre a figure di spicco della Silicon Valley come Peter Thiel (fondatore di PayPal e Palantir, e investitore di Facebook e LinkedIn) ed Elon Musk (che poi è uscito da OpenAI nel 2018).

Questi finanziatori hanno permesso a OpenAI di iniziare con una posizione di liquidità stimata in 1 miliardo di dollari.

Il co-fondatore Sam Altman ha assunto il ruolo di CEO nel 2019 e nello stesso anno l’azienda ha adottato uno status ibrido, permettendo a Microsoft di ottenere una partecipazione in cambio di un investimento pari a 1 miliardo di dollari.

OpenAI è salita alla ribalta nel novembre 2022, con il lancio di ChatGPT, che ha permesso di interagire con un’IA in linguaggio naturale.

OpenAI può quindi essere vista come la causa scatenante della frenesia generale sull’IA: ChatGPT ha infatti raggiunto 1 milione di utenti in soli 5 giorni.

Oggi, ChatGPT vanta oltre 250 milioni di utenti attivi settimanali.

Nonostante l’innegabile successo, nel novembre 2023 OpenAI ha sperimentato una grave crisi di governance.

Il cda ha espulso Sam Altman, provocando una protesta sia interna (tra i dipendenti) sia esterna (Microsoft è intervenuta), che ha portato nel giro di pochi giorni alla sua reintegrazione e a una riorganizzazione del cda, a cui ora partecipa Microsoft, in cambio di un’ulteriore iniezione di fondi da 7 miliardi di dollari.

OpenAI sta attraversando un’altra fase importante: la trasformazione in un’azienda commerciale a scopo di lucro. A tal fine, secondo quanto riportato dai media, il gruppo sta per ampliare il suo capitale, coinvolgendo nuovi investitori (ad esempio, Nvidia, Softbank).

Si tratta di un passo che segna due nuovi punti di svolta per l’IA:

  • Un nuovo livello di maturità: gli investitori finanziariamente forti che hanno partecipato a questo round di finanziamento puntano soprattutto a guadagnare molto denaro con l’IA. 
  • Un nuovo obiettivo: con il suo nuovo obiettivo di profitto, OpenAI sembra relegare in secondo piano il suo obiettivo iniziale di portare benefici all’intera umanità. A parte le considerazioni etiche, ciò potrebbe avere conseguenze sulle priorità di sviluppo dei modelli e dei progetti di IA di OpenAI, contro cui i suoi concorrenti dovranno lottare.

Questa raccolta di fondi da parte di OpenAI solleva diversi interrogativi.

L’entità della somma raccolta (pari a 6,6 miliardi di dollari) implica una valutazione di 157 miliardi di dollari, il che rende OpenAI la terza più grande azienda non quotata al mondo, dietro a SpaceX (180 miliardi di dollari) e ByteDance (220 miliardi di dollari).

Per gli investitori, una situazione come questa tende a rafforzare la posizione dei mercati privati (non quotati) come alternativa valida ai mercati azionari.

La valutazione di OpenAI è raddoppiata in un anno e decuplicata in tre anni, una crescita vertiginosa che deve però essere messa in prospettiva, in vista della forte crescita prevista per le vendite: 2 miliardi di dollari nel 2023, seguiti da 3,6 miliardi di dollari quest’anno e 11,6 miliardi di dollari l’anno prossimo.

Alcune fonti prevedono vendite fino a 100 miliardi di dollari entro il 2029.

Questo ritmo di sviluppo frenetico richiede investimenti sostenuti in risorse fisiche e umane, perciò probabilmente le perdite di OpenAI saranno sostanziali.

Alcuni analisti le stimano a 4,5 miliardi di dollari quest’anno.

Il successo del rifinanziamento di OpenAI testimonia quindi la continua fiducia e il rinnovato interesse da parte degli investitori nel’IA.

Anche la struttura dell’accordo è rivelatrice.

Sam Altman si aggiudicherebbe una quota del 7,5% (12 miliardi di dollari), il che dimostra quanto sia feroce la battaglia per trattenere i migliori esperti di IA.

Possiamo legittimamente chiederci se gli Stati Uniti continueranno a esercitare la loro attrattiva, attirando gli scienziati più esperti sul loro territorio da ogni parte del mondo.

Thrive Capital, il fondo di venture capital fondato da Joshua Kushner, il fratello del genero di Donald Trump, fa parte del nuovo round con un investimento di 1,3 miliardi di dollari.

Questo dimostra quanto l’IA non sia slegata da questioni politiche: avvicinarsi alla cerchia ristretta di Trump a poche settimane dalle elezioni potrebbe essere una mossa di interesse personale da parte di OpenAI.

L’apertura del capitale mostra anche il desiderio di OpenAI di ‘blindare’ l'ecosistema dell’IA.

Secondo quanto riportato dai media, OpenAI sta chiedendo ai suoi azionisti di non finanziare i concorrenti diretti (Anthropic, xAI, Perplexity, ecc), in modo da polarizzare i finanziamenti nell’IA su un numero ristretto di attori.

Altrettanto interessanti sono le implicazioni a medio termine.

Le nuove risorse finanziarie danno a OpenAI la possibilità di accelerare gli investimenti oltre i prodotti esistenti: a tal proposito, il modello “o1”, annunciato recentemente, promette di essere un importante passo avanti. o1 “pensa” alle domande poste prima di tentare di rispondere, al fine di trovare la giusta linea di pensiero per il problema in questione, e la “catena di pensiero” così formata dovrebbe migliorare la qualità delle risposte e avvicinarsi al ragionamento umano.

In termini semplici, o1 può essere descritto come un “modello sopra i modelli”.

Questo nuovo finanziamento per OpenAI è importante e assicura all’azienda i fondi per intensificare i suoi sforzi di R&S, in un momento in cui questi investimenti stanno diventando sempre più costosi e i concorrenti non stanno allentando gli sforzi per integrare i loro modelli nei rispettivi ecosistemi.

Questa analisi dettagliata di un “semplice” aumento di capitale mostra chiaramente che l’IA è un tema in rapida evoluzione, che coinvolge attori di primo piano e sostiene importanti interessi finanziari convergenti o anche opposti.

Nonostante i rischi insiti in una tecnologia così giovane e dirompente, l’Intelligenza Artificiale offre potenziali opportunità per gli investitori più attenti.