RIFORMA DELLA GIUSTIZIA. IL MALE PEGGIORE NON E` LA DURATA DEI PROCESSI. E` L`INTOLLERABILE GRADO DI DISCREZIONALITA` DEI GIUDICI CHE CHE NON PERMETTE CHE `LA LEGGE SIA UGUALE PER TUTTI`.

Redazione, 24 luglio 2021. Ogni TG, ogni organo mediatico, apre sul tema della Riforma della Giustizia portando l`attenzione sui TEMPI come se fosse questa, in Italia, la malattia peggiore del sistema giudiziario.

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA. IL MALE PEGGIORE NON E` LA DURATA DEI PROCESSI. E` L`INTOLLERABILE GRADO DI DISCREZIONALITA` DEI GIUDICI CHE CHE NON PERMETTE CHE `LA LEGGE SIA UGUALE PER TUTTI`.

E` un`informazione deviante.

Il limite più grave del sistema giudiziario italiano è dato dal potere immenso attribuito ai giudici tale per cui, ai cittadini, è riservato un metodo di giudizio che cambia di giudice in giudice, di tribunale in tribunale.

E` questa la vera riforma da adottare, perchè cambi, veramente, l`applicazione della Giustizia in Italia.

Nei Tribunali italiani la legge non si applica. Si applica l`interpretazione della legge, fatta dal giudice incaricato, a suo insindacabile giudizio.

A monte, l`ipertrofia della legge unita alla sua opacità che affoga nel dubbio dell`interpretazione e intasa i Tribunali.

Con un sistema di leggi snello e chiaro, sarebbe assicurata Giustizia per tutti, da Bolzano a Palermo e si ridurrebbero, automaticamente, i tempi dei processi grazie all`efficienza introdotta a monte.

Ciò che si propone di fare a valle è una zuppa senza sale.