Riflessioni a margine di una bufala atomica
Diciamocelo subito. La minaccia coreana nucleare è un bluff. Per quanto il Kim Jong Un possa essere un sadico fanatico, esso è comunque dotato di un comune istinto di autoconservazione (lo si deduce anche dal suo girovita) tale da fargli comprendere che la `sua` nazione non ha i mezzi, nè atomici, nè economici per giocare a fare la guerra non dico con gli Usa, figuriamoci contro mezzo mondo (e a mostrarcelo sono pure i sondaggi dei diretti interessati. Leggetevi il Guardian: Are you taking North Korea`s military threats seriously? No (68%).). Comunque sia le dichiarazioni giunte sulla stampa nazionale nella serata di ieri (`Via libera ad un attacco nucleare contro gli USA` recitava il Corriere, prima che in primo piano finisse ancora una volta Renzi...) devono portarci comunque a fare qualche piccola riflessione.
La prima è che, al di là delle tipiche prese per il sedere (si ricordi la frase di Umberto Eco: `in Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia e che cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù`), i nostri cugini elvetici vivono forse nel paese più sicuro al mondo in caso di attacco atomico. Non tutti lo sanno, ma in Svizzera una legge degli anni `60 obbliga ogni cittadino ad avere un posto in un rifugio antiatomico. Per legge i bunker devono avere i solai di 40 cm di spessore e i muri di trenta, ed essere autosufficienti per almeno sei mesi per quello che riguarda cibo, acqua e aria. Chi non dispone di un bunker, che può essere condominiale o relativo alla singola abitazione, deve pagare un contributo sostitutivo (l`ammontare è fissato in base al numero di posti protetti)nonché una tassa (calcolata sulla base del valore dell`investimento per la costruzione dell`immobile). La Protezione civile assicura che ci sono `270 mila rifugi e 3500 impianti, che garantiscono un posto al 95% della popolazione`.
La seconda è che noi italiani, nel caso scoppiasse un finimondo, abbiamo come unica possibilità di salvezza il rifugiargi tra le chiappe di Giuliano Ferrara.
La terza, decisamente meno gossippara, consiste nel rivedere il concerto di `potenza mondiale`. Al di là delle evoluzioni culturale, dell`illuminismo, dell`ammmore e del denaro che non dorme mai, essere potenti al giorno d`oggi, assume, nonostante tutto, una valenza ancora fortemente sessuale, della serie `facciamo a gara a chi ce l`ha più duro`. E così, se il mondo dei cravattoni è solito citare come top 10 delle superpotenze mondiali quella che è in realtà una scaletta di valori in base al pacifico Pil (che potete consultare tranquillamente qui), la natura ancora primitiva che regna nella politica internazionale dovrebbe farci riconsiderare i valori in campo, quando si parla di `potenza` per l`appunto. D`altra parte vi siete mai chieste il perchè di così tanta attenzione mediatica allo stato d`Israele, 41esima potenza economica al mondo, al di là dell`inevitabile appeal romantico? La ragione la trovate nella classifica degli stati con armi nucleari, frutto delle elaborazioni della Fedaration of American Scientists:
PAESE NUMERO DI TESTATE NUCLEARI
Russia Russia (ex URSS URSS) 8.500
Stati Uniti 7.700
Francia circa 300
Cina 240
Regno Unito 225
Pakistan 90-110
India 80-100
Israele 80
Corea del Nord 10
Questa, miei cari, al di là delle favoline, è la lista VERA della gente che conta...