Riflessione a margine di un`imprenditoria anacronistica

Pubblichiamo in esclusiva una riflessione sul mondo imprenditoriale a cura del fotografo milanese Manfredi Cirlinci, già volto noto di Lombardia Channel.

Riflessione a margine di un`imprenditoria anacronistica

Il meccanico mi ha detto `ti faccio sapere entro venerdi`. Poi sollecitato lunedi, ha detto `ahh si si, ti chiamo domani`. Oggi è mercoledì e ancora non si è fatto vivo. Il dentista invece, mi ha fissato un`estrazione in un prefestivo, per poi dirmi-dopo aver aspettato mezzora- che ovviamente i denti si estraggono quando dopo c`è un giorno di apertura, e la sua segretaria mi ha fissato un appuntamento un mese dopo (1 mese!), naturalmente sempre in un giorno prefestivo.

Mi è venuto spontaneo pensare che uno della mia generazione, oggi, non potrebbe permettersi questo genere di approssimazione, né d`altronde sprecherebbe con tanta leggerezza il tempo vitale altrui (inclinazioni caratteriali e cialtroneria diffusa a parte, che è comunque una piaga universale)

Credo che neanche la generazione dei nostri nonni, quella dei partigiani, ma anche dei fascisti per intenderci, lo avrebbe fatto. Credo che in quella generazione, cresciuta nel frastuono della guerra, ci fosse una cura per i propri figli e per il futuro del proprio mondo -che Freud chiama funzione paterna- di cui oggi è aridamente priva la generazione dei 50-60-70enni: piuttosto, socialmente e collettivamente parlando, vedo la generazione di Crono e del folle Eracle, avidi fagocitatori di tutto, e soprattutto della propria prole;

i vostri padri erano Pertini e Einaudi, voi per noi invece chi siete? avevate Pasolini e Calvino a farvi da maestri, per noi siete stati Moccia e alla meglio Baricco. avevate Berlinguer, e per noi siete stati gli urlatori di Grillo quando ci è andata bene. E ora nonostante siate cresciuti con Enzo Ferrari mentre a noi tocca Marchionne, la vostra inadeguatezza è marcatamente insostenibile: lavorate la metà di un trentenne, ma avete il triplo delle garanzie ; la vostra competenza e il passo con la modernità per di più sono preistorici.

Mailnowski e il suo `padre necessario` sono svaniti dal mondo che osservo io, cosi come la salutare idea che il vecchio (almeno in parte) si sacrifichi per il nuovo.
Dieci anni fa un`illuminata professoressa mi raccontava dei `padri che mandano in guerra i figli`, per indicare questa abietta involuzione.

Questo siamo, una generazione apolide che dovrà affrancarsi anche dalla propria ascendenza oltre che dalle normali asperità della vita, ma se la selezione naturale ci verrà in contro, fortificando chi non soggiace, allora saranno cavoli vostri!

Questo è il mio anatema.

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