Renminbi: il vero protagonista dei mercati finanziari

In Cina, durante le scorso National People Congress, il premier Wen ha dichiarato la riduzione del target di crescita cinese al 7.5% dall’8%.

E’ la prima volta dal 2004 che l’obiettivo viene fissato al di sotto dell’8% e questo incrementa la preoccupazione tra gli investitori per le prospettive di rallentamento economico in Cina.
I dati ufficiali non sono stati per noi una sorpresa in quanto ci aspettavamo una crescita tendenziale della Cina intorno al 7-8% allineata all’obiettivo del governo. Inoltre, fissare l’obiettivo di crescita inferiore all’ 8% non significa necessariamente mantenere la crescita al di sotto dell’8%. Crediamo che la dichiarazione di un target leggermente inferione di Pil rispecchi una politica di
neutralità, il governo sembra più interessato ad allontanare le aspettative dei mercati su eventuali stimoli di politica aggressiva o su misure di liquidity easing durante quest’anno.

Tutto ciò è in linea con la nostra opinione che, se la crescita economica rallenta rispetto al target, non necessariamente sono richieste politiche urgenti di relax policy da parte del governo. Inoltre crediano che le autorità Cinesi vogliano mantenere stabile il tasso di cambio del Renminbi piuttosto che incoraggiare un trend di deprezzamento. Infatti, il 16 Aprile la Banca Centrale Cinese, per consentire una maggiore flessibilità della valuta, ha deciso di allargarela banda di oscillazione dal precedente ±
0.5% al ± 1.0% come come prima parte del suo programma di riforma finanziaria – da considerarsi come un passo sano e necessario nel quadro di internazionalizzazione del Renminbi.

A cura di Stefan Scheurer , Senior Capital Market Analyst di Allianz Global Investors

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