RENDIMENTI E VALUTAZIONI: IL DELICATO EQUILIBRIO DEL 2024.
Milano, 20 dicembre 2024. A cura del Team di Gestione Pharus del 17 dicembre u.s.
Il tema principale del 2024 ha ripreso piede nei mercati statunitensi negli ultimi giorni, con i Mega Cap Tech in rialzo, ed il resto del mercato in calo.
Questo sarà l’ultimo podcast del 2024 e torneremo il 12 Gennaio dopo le vacanze Natalizie, tiriamo quindi le fila di questo anno andando a guardare la dinamica tra le uniche due grandezze che contano quando si parla di mercati azionari ovvero crescite degli utili e valutazioni.
Il fattore determinante alla base di questo mercato rialzista è la combinazione tra utili in crescita e valutazioni in aumento. Di solito, questi due fattori si muovono nella direzione opposta l’uno dell’altro (poiché il prezzo tende ad anticipare gli utili), e non accade spesso di vederli muovere insieme nella stessa direzione come quest’anno. Ma non è la prima volta che questo succede nella storia, dove ci sono state altre occasioni come il periodo 2012-2014 oppure 2016-2017 in cui entrambi questi fattori sono saliti, producendo guadagni eccezionali e sopra le medie storiche.
Ma alla fine cosa significa che le valutazioni stanno salendo? È davvero importante penderle in considerazione?
La risposta semplice è SI, quella delle valutazioni azionarie può essere senza esagerare definita una sorta di scienza, di matematica, ed investire quando le valutazioni sono elevate si traduce in bassi premi al rischio azionario e di conseguenza bassi rendimenti attesi di lungo periodo. Sta tutto qua. Valutazioni alte equivalgono a bassi rendimenti attesi sul lungo periodo.
Il premio al rischio sui mercati azionari (chiamato tecnicamente equity risk premium) rappresenta la differenza tra il rendimento atteso investendo in azioni ed il rendimento atteso dal tasso risk free decennale. Questo numero può essere calcolato utilizzando vari modelli, noi preferiamo usare un modello DCF che ipotizza crescite utili del 6% in linea alla media storica, ottenendo un ERP del 3.5%, ma quello che accomuna i vari modelli è che comunque lo si calcoli si trova oggi ben sotto della media e vicino ai minimi di sempre.
Ci sono vari modelli per calcolare l’ERP ma Quello che conta è che oggi questo numero si trova al 90° percentile delle valutazioni storiche (dal 1900). Questo significa che molto raramente si è trovato su livelli così bassi. Le valutazioni vengono sempre prese alla leggera dagli investitori perché tutti guardano erroneamente al breve termine invece di guardare all’essenza ovvero al lungo periodo.
Nel breve termine Le valutazioni sono notoriamente inefficaci nel prevedere i rendimenti futuri attesi, ma agli estremi della loro distribuzione, ovvero come si trovano oggi, contano moltissimo.
Se mettiamo in relazione i rendimenti attesi nei successivi 10 anni e le valutazioni possiamo osservare che Il rendimento futuro a 10 anni (CAGR) ha una evidente coda di destra e una altrettanto evidente coda di sinistra.
Nella coda di destra valutazioni molto basse producono rendimenti nei 10 anni successivi superiori alla media, viceversa nella coda di sinistra valutazioni molto alte producono rendimenti nei successivi 10 anni inferiori alla media. Tra le due code non esiste una relazione chiara e definita tra rendimenti e valutazioni.