Milano, 16 giugno 2024. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
Non si parla più di tagli di tassi si o no, di analisi ciclica, di onde di Elliot e candele giapponesi etc etc, ma soprattutto di un attacco all euro, più o meno giustificato dalla sonora sconfitta di Macron ed ancor di piu delle strane e per noi tattiche nuove consultazioni da lui subito promosse, oltretutto molto ravvicinate.
Il dollaro che già soffriva di suo per l' enorme debito pubblico e per la campagna elettorale USA di Novembre, fra Trump e Biden, ciascuno con i suoi guai, subiva un involontario assist dall' euro che si deprezzava a vista d' occhio portandosi nella fascia bassa del mini range 1,06/1,0650 e 1,09/1,0950, come da noi indicato nei precedenti articoli settimanali e lettere quotidiane indirizzate ai nostri lettori abbonati.
Lo spread, è un pezzo che non se ne parla più quasi fosse andato in letargo, è arrivato con un poderoso "un due tre" fin anche a 175 punti fra Euro e Bund.
Causando guai anche al nostro piccolo e bancocentrico mercato, perdendo in una sol seduta più di 1100 punti, con una performance dell' ultima seduta di Settimana ben oltre il 2,5%.
Le Big Cap bancarie hanno lasciato sul terreno percentuali anche del 4/5%. Ma anche gli assicurativi ed i ciclici si sono presto accodati.
Sarà l inizio di uno storno intervallato da brevi ma intense riprese di un trend ribassista o sarà sufficiente quanto perso dai massimi per ritornare al rialzo?
Pensiamo piuttosto ad un ritardo, come per l'estate che ritarda ormai di anno in anno e si sposta più verso l' autunno. Così per i mercati azionari, dopo lo stacco di quasi tutti i saldi dividendi, mutuando anche per Giugno la cabala di "Sell in may and go away."
Fase ribassista che si manifesterà con notevole ritardo e forse con gli interessi, complice la esagerata tenuta dell Europa, cosi come le ormai prossime elezioni Americane.
Cosa fare allora nel timore o meno di un attacco all' Euro?
Innanzitutto pare terminata la fase infinita di un buon acquisto di Dollari e successivo o contemporaneo acquisto di Treasury a 2 anni. Il dollari e' ora troppo forte, anche se può ancora rinforzarsi contro euro fino ai supporti di medio termine posto 1,14/1,1450.
Del resto ora il rendimento del Treasury a 2 anni è sceso per compensazione al 4,70% dai 4,95% Sono passati ormai quasi 2 anni da quando abbiamo consigliato di iniziare ad accumulare questo assett in valuta USA.
Le Commodities preziose come Oro ed Argento ancora collegate al Dollaro devono ancora smaltire parte della lunga corsa al rialzo che li ha portati rispettivamente a oltre 2450 dollari l' oncia ed oltre 32,50.
Il petrolio WTI nel suo zizzagare erratico era già stato da tempo escluso da questa rivalutazione e sempre appunto sconsigliato.
Così pure out dalle azioni USA ed Italiane ancora troppo care e volatili e quindi rischiose.
E il momento quindi di stare liquidi su tutto e di parcheggiare la liquidità con ancora la remunerazione offerta da un paio di banche affidabili come Credem e Mediolanum, che offrono per il secondo semestre tassi lordi ancora fra il 4% ed il 4,50%.
Certo inferiori a qualche settimana fa.
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