Quello che i coupon non dicono

Il risparmio per i consumatori c`è, in media del 48% sul prezzo pieno, ma è inferiore a quanto promesso online nel 47% dei casi e della ricevuta fiscale spesso non c`è traccia. Sono questi i risultati dell`inchiesta di Altroconsumo su dieci siti web che vendono coupon.

Acquistati cena e soggiorni turistici, tra i servizi più venduti, in otto città italiane: Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino. Per l`inchiesta sono stati verificati il servizio prestato, la correttezza dello sconto e la disponibilità del sito a risarcire in caso di problemi, cercando di far valere il diritto di recesso e provando anche a chiedere l`annullamento dell`acquisto. Nell`81% dei casi in cui c`è stato un problema di non corrispondenza tra il buono e il servizio ricevuto, il sito non si è assunto alcuna responsabilità e non ha provveduto ad alcuna forma di risarcimento. Tra i problemi ne emerge uno di attualità: la mancata emissione della ricevuta fiscale. Nell`ambiguità su chi la debba rilasciare prevale lo scaricabarile, con effetto finale di evasione fiscale: spesso non è stato dato al consumatore. Una volta effettuato l`acquisto, il sito invia per email esclusivamente il coupon che non ha le caratteristiche tecniche nè il valore di una ricevuta fiscale. Presentando il buono nei ristoranti quasi sempre non è rilasciata alcuna ricevuta del valore del buono. Ma se all`uscita di un ristorante avvenisse un controllo fiscale, come si giustifica il fatto di essere usciti a mani vuote?
Il rischio è che ci sia una grave ipotesi di evasione fiscale, afferma Altroconsumo, che ha inviato un formale interpello all`Agenzia delle entrate.
In un caso su due, riferisce Altroconsumo, i prezzi sono gonfiati nell`offerta per far apparire più roboanti gli sconti con la scelta del coupon: mangiando à la carte si è speso meno del prezzo dichiarato sul sito. Un esempio per tutti: l`offerta `menu fiorentina per 2`, segnalata come prezzo pieno a 84 euro, proposta scontata a 39 euro, col 54% di sconto sbandierato, costa in effetti à la carte 49 euro, con sconto effettivo praticato del 20% e non del 54%. I dieci siti dell`inchiesta, consultabile sul sito dell`associazione dei consumatori, sono Getbazza, Glamoo, Groupalia, Groupon, Kgbdeals, Jumpin, Letsbonus, Poinx, Prezzofelice, Tuangon. 
 
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