Quanto ci pappa il Papa?
18 Gennaio 2009: Papa Ratzinger annuncia ai fedeli :”il prossimo raduno delle famiglie sarà a Milano, nel 2012, grazie a tutti per essere venuti, ci si vede dall’altra parte del mondo”
30 Maggio 2011: Giuliano Pisapia vince le elezioni. La sinistra torna al governo dopo più di venti anni. Formigoni aggrotta un sopracciglio.
Qualche giorno di Dicembre 2011: Pisapia fa sapere che Milano non ha spazi sufficienti ad accogliere il papa, magari è il caso di mandarlo da qualche parte dove lo spazio ci sia, magari con un aereoporto e tutte le necessità medico-farmacologiche. Bresso è la città che ha tutte queste caratteristiche. Formigoni si rilassa e promette 3 Milioni di Euro dalla regione, Fortunato Zinni, sindaco di Bresso, aggrotta un sopracciglio.
30 Maggio 2012: Il campo volo di Bresso ospita una riproduzione della cupola di san Pietro che sembra un palco dei Pink Floyd, un centinaio tra alberi e arbusti sono stati estirpati per fare spazio e pulizia, la città è affollata come non lo era neanche il 25 aprile 1945. Formigoni non ha mandato una lira e la città di bresso deve far quadrare i conti affittando spazi pubblicitari “extra”.
U domanda sorge spontanea: chi paga tutto questo? Il tam tam mediatico a tal proposito è stato enorme, fomentato al massimo dalla vicenda del terremoto: “è uno scandalo che LO STATO spenda questi soldi, diamoli agli sfollati” “sono sempre i cittadini a rimetterci” “con 6 MILIONI di euro ci ricostruivamo tutta l’Emilia Romagna, altro che il papa”.
Ho una notizia che vi farà arrabbiare e una che vi farà calmare. Quella che vi farà arrabbiare è che l’evento, nel complesso, non costerà 6 Milioni ma 10 Milioni di Euro (e oltretutto pare che l’organizzazione abbia sforato di 2 Milioni, ma sembra non essere un problema), quella buona è che non lo paghiamo noi, niente, zero, neanche una lira. La legge in materia infatti parla chiaro: nessun onere per attività, eventi, manifestazioni su suolo comunale può gravare sullo stato. Quindi, di traverso, la regione è anch’essa salva (con buona pace di Formigoni). La logistica quindi grava tutta sul comune di Bresso, che però ha coperto pressoché tutto l’esborso logistico grazie ad una lunga serie di sponsor. La cittadinanza di Bresso d’altronde è piuttosto felice dell’evento, le case sono vestite a festa e l’unico albergo della città per la prima volta ha fatto il tutto esaurito.
Ma allora chi paga l’evento? E’ una risposta tanto semplice quanto imprevedibile: Sponsor, e nella fattispecie Banca Intesa, Eni e Telecom Italia. Altri partecipanti sono Camst (che venderà il pranzo al sacco ai fedeli a 12 € cad), Brumst (che venderà il merchandising, made in china), trenord, A2A e numerosi altri (si possono vedere in questa eloquente pagina chiamata “sponsor” http://www.family2012.com/it/sponsor/
A questo punto se siete stati attenti ci sarà da chiedersi, Perché? Perché banca intesa, Eni, Telecom e altri hanno deciso di associare il proprio brand a questo evento? Camst e Brums avranno un indotto enorme, ma loro venderanno (e vendono da mesi) un prodotto correlato, ma gli altri? Facciamo due conti: 10 milioni il costo dell’evento, 1.5 milioni di persone i presenti. 10 milioni di euro diviso 1,5 milioni di persone fanno 6,66 €/contatto (un numero peculiare considerato il contesto). Banca Intesa è il main sponsor, ammettendo che abbia finanziato il 30% dell’evento, spenderà due euro per contatto non profilato. Una cifra, ai tempi di internet, enorme. 137 televisioni presenti all’evento sono certo un indotto comunicativo enorme, ma bastano per una spesa simile, con un’esposizione di due giorni? 30 secondi di spot al Superbowl sono 3,5 Milioni di dollari, ed in quest’ottica forse Banca Intesa ha fatto centro. Possiamo pensare però che essere presente in questi eventi vuol dire avere accesso ai poteri forti dello stato, alle personalità che contano e che non possono non essere presenti. Dire che la chiesa nel 2012 rimane un forte ponte di contatto con lo stato, una corsia preferenziale, e per certi versi una lobby industriale, è forse un tantino superficiale, ma possiamo evitare di pensarlo?