Quando la banche diventano taglieggiatrici

I tassi di interesse  imposti dalle banche italiane sui mutui prima-casa, sono i più elevati d’Europa con un differenziale di 116 punti base in più rispetto alle banche dei Paesi euro, con un gravame di 25.000 euro in più su un mutuo trentennale di 100.000 euro.

Quando la banche diventano taglieggiatrici

Ma nonostante tali tassi più alti e vessatori imposti in Italia dalle banche alle famiglie italiane, per recuperare risorse economiche a danno dei consumatori sui crediti allegri concessi agli amici, miliardi di euro senza garanzie e girati in sofferenza, i signori del credito ben protetti da distratte autorità vigilanti, continuano a respingere le domande di mutuo, contribuendo così al crollo del mercato immobiliare e delle compravendite, che nel terzo trimestre ha registrato una flessione –secondo l’Istat- del 23,1% con 134.984 passaggi di proprietà.

Mutui a 15 anni Rilevazione Adusbef del 15 aprile 2013 riferita ai tassi migliori.

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Dalle tabelle dei tassi rilevate in data odierna dall’Adusbef, si evince che le banche, per mantenere elevati i propri profitti, qualora dovessero soddisfare le richieste di mutuo (che sarebbero state respinte al 90% dei richiedenti negli ultimi 6 mesi), dopo  le garanzie richieste sulla capacità di restituzione ed anche salate polizze obbligatorie per assicurare il reintegro del capitale prestato, aumentano a loro piacimento lo spread, il differenziale sui tassi, annullando a loro vantaggio la discesa del costo del denaro ed il tasso di riferimento Bce allo 0,75% dall’11 luglio 2012.

I mutui a tasso fisso rilevati dalla Banca d’Italia ed in vigore nel trimestre 1 aprile -30 giugno 2013 in base alla legge antiusura 108/96, sono pari ad una media de 5,42% che possono tranquillamente salire  fino al 10,775%, senza integrare il reato; i tassi variabili sono fissati al  4,01%, che possono arrivare al  9,012% senza per questo incorrere nel reato di usura.

 L’Eurirs o Irs, Tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso, diffuso giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea ed è pari ad una media ponderata delle quotazioni alle quali le banche operanti nell`Unione Europea realizzano l`Interest Rate Swap è quotato al 2,05% a 15 anni ; al 2,21% a  20 anni, al 2,28% a 30 anni.

EURIBOR, il Tasso interbancario di riferimento diffuso giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea come media ponderata dei tassi di interesse ai quali le Banche operanti nell`Unione Europea cedono i depositi in prestito, ed  utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile, quota 0,53% a 12 mesi.

Le banche e Bankitalia, hanno una gravissima responsabilità sulla crisi e sulle condizioni economiche con la restrizione del credito, l’utilizzo dei depositi bancari per finalità speculative contrarie alla ripresa delle attività produttive, sulla gestione clientelare del credito e del risparmio soffocando in tal modo qualsiasi domanda per invertire l’avverso ciclo economico e la cattiva congiuntura. Senza affrontare la questione con regole e sanzioni, diventa effimera invertire la tendenza di recessione, sviluppo e disagio sociale.

A cura di Federconsumatori

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