La supremazia del dollaro USA è in discussione?
Affermare che la prova più evidente dello status di maggiore potenza globale degli Stati Uniti non risieda né nella forza militare né nella supremazia economica ma nel primato del dollaro statunitense nel sistema finanziario economico, sarebbe del tutto ragionevole.
a cura del team di Asset Allocation di MoneyFarm.com.
Secondo un recente studio dell’Economist, alla fine del diciannovesimo secolo, nonostante il Regno Unito fosse stato superato dagli Stati Uniti come maggiore economia mondiale, la Gran Bretagna continuò ad essere percepita come la maggiore forza trainante mondiale fintanto che la sterlina rimase la moneta dominante sui mercati finanziari, con più del 60% delle transazioni commerciali e il 90% delle emissioni di debito pubblico denominate in sterlina. Il quadro cambiò radicalmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, in seguito alla quale il dollaro USA sostituì la moneta britannica come maggiore valuta di riserva. Questo coincise, e in parte sancì, la fine della supremazia britannica. Da allora, il dollaro è stato la superpotenza del sistema finanziario e monetario per più di 70 anni. Nonostante alcune fasi di crisi, come il collasso del sistema di Bretton Woods, cicli economici avversi negli Stati Uniti e la nascita dell’euro, lo status del dollaro come mezzo di pagamento, riserva di valore e attività di riserva è rimasto intatto. I numeri lo dimostrano. La quota di transazioni in valuta estera condotta in dollari è pari all’87%, di gran lunga superiore a tutte le altre maggiori valute globali (la seconda è l’euro, la cui percentuale si attesta al 33%). Circa metà delle attività finanziarie sono denominate in dollari, e il 55% della ricchezza globale è detenuta da istituzioni finanziarie statunitensi. Oltre a questo, l’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries), esporta solo in dollari, grazie a un accordo firmato nel 1971 (anche se dal 2005, alcuni paesi membri dell’associazione stanno spingendo per uno cambio verso l’euro), creando costante domanda di dollari sui mercati internazionali dei cambi. Ultimo ma non meno importante, molte economie emergenti hanno il tasso di cambio ancorato alla valuta statunitense, “sottomettendo” di conseguenza le loro politiche monetarie alle decisioni delle Federal Reserve. È evidente come nei mesi scorsi la prospettiva di un piccolo rialzo dei tassi a parte delle FED abbia causato movimenti molto forti nei debiti emessi in dollari da stati e imprese nei paesi emergenti.Il ruolo indiscusso di valuta dominante nelle riserve mondiali e la costante domanda di dollari ha permesso al governo e agli operatori Usa di indebitarsi a costi relativamente minori rispetto alle altre economie. Anche il sistema di pagamenti internazionali, incentrato sul dollaro, ha aiutato gli USA nelle negoziazioni internazionali e nel proteggere i propri interessi all’estero. Per esempio nel 2013 il governo americano ha sanzionato BNP Paribas per la violazione di sanzioni US che non erano legge né francese né degli altri paesi coinvolti nella transazione.
L’ascesa dello Yuan.Così come il dollaro americano emerse dall’ombra della sterlina, circa un secolo fa, oggi un destino simile potrebbe capitare allo yuan e la Cina (rispetto al dollaro e agli Stati Uniti) che lentamente si stanno imponendo sulla scena internazionale. Basta solo guardare alla crescita esponenziale del peso della Cina sull’economia globale. Guardando agli attuali tassi di crescita del PIL, anche considerando il recente rallentamento, il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti come prima economia mondiale potrebbe essere questione di tempo. Già in termini di parità del potere di acquisto, nel 2014 la Cina è diventata l’economia più grande del globo. Evento molto significativo è anche la decisione dell’IMF sull’inclusione dello yuan nel paniere di valute di riserva, lo Special Drawing Right (SDR) attesa alla per la fine del mese. Gli ultimi sforzi del governo cinese per favorire l’utilizzo della valuta nazionale nelle transazioni globali si sono mosse in questa direzione. Dati tali progressi, è possibile concludere che lo yuan possa diventare una valida alternativa al dollaro Usa e un giorno spodestarlo dal trono? Uno studio recente di Barry Eichengreem dell’Università della California, Berkley, può fornire alcuni criteri per dare una risposta credibile alla domanda. La ricerca suggerisce che siano tre aspetti del mercato finanziario domestico a decretare il successo di una valuta come riserva, ossia la dimensione, la stabilità e la liquidità. Analizzando questi aspetti del mercato finanziario cinese si può cercare di dedurre quale sarà il ruolo dello yuan nel contesto globale da qui in avanti. Riguardo la dimensione, sicuramente essere ammessi nello SDR è un gran passo avanti, ma da solo non è sufficiente per far affermare lo yuan. Secondo JP Morgan, nei prossimi 5 anni, le Banche Cen
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