Prospettive e strategie per i prossimi mesi (part II)

Prosegue da QUI Stati Uniti: a breve termine, la ripresa congiunturale ha preso corpo Gli Stati Uniti hanno indiscutibilmente registrato una ripresa della loro economia nel quarto trimestre, che ha permesso di rivedere al rialzo le previsioni di crescita per il 2012, intorno al 2%.

Prospettive e strategie per i prossimi mesi (part II)
Il miglioramento graduale ma costante del mercato del lavoro ed i primi segnali di stabilizzazione del mercato immobiliare residenziale, anche se ancora da confermare, contribuiscono a questo miglioramento. Tuttavia, riteniamo improbabile una revisione al rialzo di queste stime nel 2012  per tre motivi. In primo luogo, il ruolo della flessione del tasso di risparmio nella buona tenuta dei consumi è insostenibile: la situazione economica globale non giustifica in nessun caso un tasso di risparmio del 3,5%, rilevato soltanto in occasione della formazione della bolla immobiliare, che accentuava il sentiment di ricchezza. In secondo luogo, la buona tenuta della produzione industriale è facilitata dall’effetto di allineamento connesso alla normalizzazione della catena produttiva interrotta dallo tsunami giapponese. Infine, il mancato rinnovo del dispositivo di accelerazione dell`ammortamento per le aziende rischia di indebolire gli investimenti sin da gennaio. Anche se nutriamo qualche dubbio in merito al mantenimento di questa dinamica nel contesto attuale, prendiamo atto della solidità dell`economia americana.
 
L`inflazione cinese ormai sotto controllo permetterà un graduale allentamento della politica monetaria
Come prevedevamo, l’inflazione cinese ha raggiunto il suo picco al 6,5% in primavera, per tornare poi al 4,2% a novembre. La crescita dovrebbe quindi calare ad un ritmo compreso tra il 7% e l’8% nel 2012, sotto l`effetto ritardato degli inasprimenti monetari e del rallentamento del commercio mondiale. L`atteso mantenimento di un livello elevato di attività consente alle autorità monetarie di invertire soltanto in modo molto graduale la loro politica restrittiva  per ridurre il più possibile le previsioni di inflazione. Pertanto non dovremmo assistere ad un`accelerazione dell`allentamento cinese in atto, senza comunque escludere il rischio di un notevole aggravamento del commercio internazionale. La politica economica, sempre più chiaramente basata sullo sviluppo della domanda interna cinese, richiede una disciplina anti inflazionistica affermata e garantisce un contributo positivo nel tempo alla crescita del resto del mondo. Essa lascia inoltre presagire che lo yuan prosegua il suo trend di apprezzamento accompagnato dalle altre valute della zona, rispetto alle monete delle economie avanzate. Questo apprezzamento dei tassi di cambio costituisce uno strumento efficace di lotta all`inflazione che potrebbe favorire nel tempo l`andamento del debito in valuta locale dei paesi più virtuosi.
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A cura di Carmignac Gestion 
 
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