Milano, 25 settembre 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di scenari e Mercati Finanziari.
Non pensiamo che il risultato di queste elezioni possa influenzare più di tanto il corso di indice e di future Dicembre e Marzo.
A meno di risultati clamorosi, essendo quelli attesi gia' in gran parte scontati.
Al netto di tutto ciò la settimana ha dato e continua a dare un chiaro segnale negativo, mandando il listino principale ad appoggiarsi sul supporto psicologico di 21000 punti dopo essere pervenuto sui forti supporti di 20800/900, chiudendo molto pesantemente con oltre 3%, ancora una volta ed indipendentemente da quanto scritto poco sopra, circa il risultato elettorale.
Ma se andiamo a vedere i minimi toccati in seduta dei future Dicembre e Marzo quelli più attendibili, per lo stacco degli acconti autunnali, registriamo rispettivamente in seduta appunto i 20800/900 e sempre in seduta 20500/600, minimi assoluti che paiono al momento invalicabili.
Ma, come scritto più volte negli ultimi 12 mesi la forza del trend ribassista, ci porterà, in ogni caso, dopo le elezioni e relative schermaglie per la formazione del nuovo governo e le successive per l' investitura del Presidente della Repubblica, in area 18500/600.
Ma le nubi nere che ci sovrastano circa gli aumenti dei tassi, inflazione, stagnazione&recessione, ci porteranno entro il primo semestre 2023, o subito dopo la prossima estate, diritti diritti in area 16000/16500.
Se tutto si ricomporrà, Pandemia, Guerra infinita, Recessione in primis potremmo vedere la luce in fondo al tunnel verso la fine del prossimo anno e nella nella migliore delle ipotesi uscire timidamente dalla recessione stagnazione.
Intesa e Unicredit
Sempre più debole Intesa che Unicredit, che ora pare tenere di più anche nei ribassi, e che a parità viene più raccolta da abili mani.
Con i dati di Novembre di Intesa, si potrà sapere di più sul dividendo e conferma o meno, atteso per esercizio in corso e relativa scelta fra i due titoli che per il momento si eguagliano, tranne appunto per il dividendo di Intesa, ora molto superiore ad Unicredit.
Stellantis e Ferrari
Regge un poco meglio invece Ferrari che Stellantis che pur non è riuscita a superare la forte resistenza tecnica dei 198 e tanto meno quella degli solo psicologici 200, su cui avevamo dato in precedenza un segnale di netta vendita totale, essendo più esposta dopo che e' stata catalogata nel settore lusso made in Italy, molto debole, piuttosto del più resistente automotive.
Stellantis invece, dai 12,20/40 potrebbe pervenire anche sui supporti e minimi di Giugno di 11,80/90, nel migliore dei casi e timidamente accumulata, con copertura opzionaria.
Sui minimi degli ultimi 12 mesi posti poco sotto 11,20, può essere accumulata con maggiori quantità ed aspettarsi un rimbalzo fin anche agli attuali prezzi di 12,20/40, con vendita call Dicembre /Marzo 13,50/14,00 rispettivamente.
Re Dollaro
No, noi pensiamo , come massimo e come scritto anche nel recente passato, che il suo rafforzamento, almeno contro euro, possa proseguire fino ad area 0,96 circa largo.
Sempre nel nuovo range supportale 0,96/0,98.
Questa veloce accelerazione è dovuta principalmente alla brusca caduta del petrolio wti anche sotto gli 80 euro, e così anche per le principali materie prime durante le ultime sedute della settimana, ed in minor misura dal rialzo dei tassi USA di mercoledì sera, peraltro già scontati dal mercato.
Moltissima speculazione sia sul cross euro dollaro che su materie prime e commidities.
Brutto segnale e termometro di una attuale stagnazione ed in molti casi diminuzione dei consumi in tutto il mondo.