Milano, 21 aprile 2024. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari
Ulteriore caduta dai livelli troppo "tirati" raggiunti dai mercati azionari USA e soprattutto dall' Europa e nello specifico, come al solito, dall' Italia.
Pare di essere nella prima onda di Elliot per gli amanti dell' analisi tecnica, ma per i più, nella prima spallata, in cui la "palla di neve" incomincia ad ingrossarsi, per poi eventualmente prendere in accelerazione, la forma di una valanga.
I dati in possesso di JP Morgan, la banca più importante e più capitalizzata, non solo in USA, danno ormai poche probabilità di un primo taglio dei tassi in Giugno e sono più orientati, se mai, ad alzarli di 1/4 di punto entro Settembre ed a rinviare un taglio della stessa entità entro fine anno od addirittura con l' inizio del 2025. Incredibile, ai più, ma vero.
Difficilmente, anche se in anno elettorale, si darà un segnale accomodante di taglio dei tassi, perdurando la inconsistente e molle conduzione dell' attuale Presidente Americano.
Se mai un segnale invece forte dal possibile avversario che pare vincere la corsa elettorale, ritornando in sella, nonostante tutto e tutti.
Nello specifico vediamo il Dow e lo SP500 chiudere in calo nelle ultime 5 sedute della scorsa settimana, nonostante un rallentamento intraday nell' ultima seduta, rispettivamente con chiusure poco sotto i 37800/900 e poco sopra 4900/4950.
Dai massimi di poco sotto i 40000 di Dow e poco sotto 5300 punti dello SP500.
Ancora quindi molto resistente, nella sua comunque negatività, per la forza del dollaro giunto a 1,06 contro euro, ma soprattutto con una disoccupazione tenuta poco sotto il 4 % e l' economia in generale e PIL che viaggiano ancora molto bene.
Ma che preoccupa veramente gli americani è l' inflazione che viaggia ancora sul 3,5%, nonostante i salari freddi e sostanzialmente stabili.
Ma soprattutto il debito pubblico, ancora troppo pesante, con una spesa pubblica troppo allegra, sia dall' amministrazione precedente che dall ' attuale.
In Europa e soprattutto in Italia, situazione diversa e pesante, influenzata anche dallo sfalsamento del ciclo, di un anno circa e dalle diverse politiche dei molto diversi stati Europei. Basti pensare alle difformità fra Francia , Italia ed Ungheria.
Il nostro Future, dai massimi recenti è passato da 34300/400 agli attuali 32500/600, perdendo sensibilmente più degli indici USA.
Come procedere ora, che si sta per entrare nella fase più calda dell' anno, con due guerre in corso e lo stesso dicasi per le due elezioni politiche Europee ed Americane. ?
"The Money Is the King."
Vecchio detto, Sempre Valido.
Limitare sempre al massimo l' esposizione al rischio estremo e non calcolato, come con il Future VIXSP500.
Giunto in settimana sulla soglia dei 20 ed ad un passo dalla soglia di inizio criticità dei 20/22, per poi ridiscendere subito in area 18.
Evitare anche il petrolio wti, troppo sensibile a notizie che passano addirittura ben sopra le teste pù importanti dei maggiori produttori ed estrattori di petrolio. Immaginiamoci su quelle degli analisti e degli investitori...
Se mai cavalcare i titoli di Stato USA, oggetto di anomalie più o meno giustificate e che rendono tramite il Treasury a due anni poco meno del 5%. Con il Dollaro ancora stabile fra lo 1,06 e 1,07 ma tendente ancora a rafforzarsi, come segnalato ai nostri lettori abbonati piu' volte e fin dallo scorso anno.
O anche il BTP a 3 anni che rende poco piu' del 3.5%.
Per il resto un pò di liquidità e un parcheggio di 6 mesi od un anno, vincolato o meno ed al 5% annuo con Mediolanum e Credem.
Per i titoli stessi attendere ancora un po' essendo giunti a resistenze molto forti. Meglio ancora allo stacco degli interessanti dividendi.
Lo stesso per due titoli che seguiamo da tempo come Cucinelli e De Longhi.
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