Prima il fiscal compact, poi pensiamo all`eurobond

È ovvio per noi che qualsiasi forma di emissione di debito comune richiede prima un più elevato grado di integrazione delle nostre politiche fiscali.

Lo ha detto oggi Amedeu Altafaj Tardio, portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetaria Olli Rehn, commentando il sì di ieri della Commissione Affari economici e monetari del Parlamento Ue al fondo di redenzione. «Penso che la Commissione europea abbia già affrontato queste questioni nella sua proposta nel quadro delle misure anti-crisi, sia per quanto riguarda tutti gli elementi per rafforzare ulteriormente la crescita in Europa, sia per quanto riguarda gli aspetti più legati al consolidamento di bilancio - ha spiegato il portavoce -. Quindi, in questa fase preferiamo non aggiungere un altro strato, perchè abbiamo molte nuove proposte sul tavolo che sono state discusse». Ieri, in Commissione Affari economici e monetari del Pe, è passata - con 27 sì, 14 no e 2 astensioni - la richiesta di studiare la creazione di un `redemption fund`, ossia di un meccanismo di garanzia collegiale per la parte dei debiti che eccedono la quota del 60% del Pil.

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