Prestiti personali per il 2013 vige la prudenza

Le richieste di prestito personale mutano aspetto, i richiedenti abbandonano le solite motivazioni, i finanziamenti nel 2013 infatti non vengono più richiesti per acquistare un bene specifico, ma per ottenere maggiore liquidità.

Prestiti personali per il 2013 vige la prudenza

Denaro pronto all’uso per sopperire alle difficoltà economiche di molte famiglie determinate dalla crisi economica in atto, che ha portato al collasso molte di loro, che hanno dovuto richiedere un prestito per riuscire ad arrivare a fine mese.

Le maggiori novità riguardano però i tempi di rimborso, da qualche mese, segnale di ulteriore difficoltà economica, le soglie minime di restituzione sfiorano addirittura i 72 mesi, rispetto ai precedenti rimborsi che avvenivano al più in 36 o 48 mesi.

Crolla anche la domanda di prestito, negli ultimi 180 giorni si regista un meno 2%, il dato si attesta mediamente su un 11% di richieste rispetto al 13% dello scorso anno. I dati segnalano la paura degli italiani nel divenire insolventi, molti di loro si sono visti costretti a ricorrere al debito a causa dell’aumento della pressione fiscale o per cause esogene imprevedibili, quali la perdita del posto di lavoro.
Nel 2013 cambia altresì il profilo del richiedente, che muta completamente rispetto a quello delineato fino a qualche anno fa. Si tratta oggi di un cittadino di circa quarant’anni, con uno stipendio, neanche così basso, di 1500 euro, che richiede cifre irrisorie e solitamente non superiori a 5000 euro, da restituire però, e da qui emerge lo spauracchio del non farcela a fine mese, in tempi molto lunghi, che sfiorano quasi i 6 anni.

La soluzione invece per chi richiede un finanziamento di 11500 euro varia parecchio taluni decidono di rendere il finanziamento perfino in 10 anni, mentre il 60% convergono tra i 36 e i 72 mesi, solo l’8% richiede una durata di 2 anni. In conclusione di fronte alle banche che sempre meno facilmente concedono un prestito, se non sotto richiesta di innumerevoli garanzie, gli italiani che si appoggiano ad un finanziamento sono divenuti molto prudenti nel rimborso per scongiurare il pericolo di default famigliare di fronte all’impossibilità di saldare una rata troppo elevata. Evitando quindi che anche il prestito richiesto si trasformi in un cappio al collo aggiuntivo.

Gli italiani sembrano aver fatto loro un famoso proverbio che dice: “ Chi va piano va sano e va lontano”.

Erica Venditti

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