Prestiti facili, l’ultima frontiera delle truffe online
L’ultima trovata delle truffe online cerca di colpire le persone che sempre più, a causa della crisi economica in corso, sono costrette a richiedere prestiti utilizzando canali alternativi alle banche non possedendo sufficienti garanzie.
Il mondo del web è quello più spesso utilizzato per effettuare questo tipo di richieste, ma accanto ai fenomeni legali come il Social Lending: un modo di prestare e farsi prestare soldi evitando le banche e gli altri intermediari finanziari tradizionali, dove i prestiti avvengono direttamente tra le persone a tassi di interessi vantaggiosi per entrambi le parti in causa; esistono purtroppo truffatori che cercano di adescare le malcapitate vittime proponendo su internet prestiti facili a tassi molto bassi.
Sul web si stanno ultimamente diffondendo annunci in cui si offrono somme di denaro in forma privata, talvolta arrivano direttamente per email, magari sotto forma di spam. La buona notizia è che a differenza del Phishing , una tecnica di ingegneria sociale, attraverso la quale si cercano di carpire informazioni personali, password o numeri, per accedere al conto corrente o alla carta di credito della vittima, in questo caso i truffatori si “accontentano” di qualche centinaia di euro.
La truffa consta infatti nel farsi fornire dal malcapitato bisognoso di un prestito i dati personali e farsi pagare anticipatamente circa un centinaio di euro per avviare un prestito che in realtà non verrà mai concesso.
Riportiamo gli stralci di un interessante inchiesta effettuata per Affari Italiani dal giornalista Fabio Frabetti che meglio ci permetterà di comprendere il fenomeno.
Il giornalista si finge interessato all’annuncio in cui vengono offerti prestiti oltre gli 8000 mila euro, manda un’email in cui richiede inizialmente informazioni generiche e poi dopo una prima sommaria risposta, prova a quantificare la cifra del prestito in 20mila euro. L’italiano con cui si ricevono risposte pare da subito stentato e sgrammaticato, si presuppone che per rispondere sia stato utilizzato un software automatico di traduzione. Ecco in sequenza le risposte:
“Sono un privato direttore di impresa ed azionista di banca promotore e direttore di società che offre di prestito di denaro ad ogni persona di buona moralità avente bisogno e che desidera acquisire per farne di buon impiego. Allora metto a vostra disposizione un prestito a partire da 8000€ ha 5.700.000€ ad ogni persona capace di rimborsare con un tasso d`interesse del 3% a breve, medio e lunga termine”.
“Hanno appena preso conoscenza della vostra mail e tengo a dirvi che sono un uomo che aiuta ogni persona nelle necessità, io sono pronto a finanziarvi i 20.000,00€, il tasso del mio interesse è pari al 3%. il primo pagamento del vostro rimborso sarà effettuato 3 mesi dopo avere ottenuto i 20.000,00€ sul vostro conto bancario. Apprezzo informazioni fornite desidero ricevere in cambio la fiducia che hanno appena messo in voi. Per continuare, inizialmente ho bisogno della vostra fiducia e che è uno prestito e deve essere riconosciuto in cambio. Allora prima che parta da quest`accordo di prestito, riempie le info seguenti affinché trasmetta ciò abbia il mio banchiere perché passi alla registrazione delle vostre cartelle da ora e passato ha lo stabilimento del vostro trasferimento”.
Nell’email questa volta, per far partire la concessine del prestito, vengono richiesti i dati bancari (iban, intestazione, ecc) e la copia della carta d’identità, che il giornalista prontamente invia creandone una fittizia, utilizzando un modello prestampato, palesemente non autentico, la transazione pare proseguire correttamente.
“Grazie alle vostre informazioni abbiamo condotto ricerche sulla vostra identità noi accettiamo la vostra domanda, il processo dunque seguirà la sua corte normale. Per continuare, inizialmente ho bisogno della vostra fiducia e che è un prestito e deve essere riconosciuto in cambio. Scusare noi molto per il nostro silenzio. Teniamo a concedervi tutti i nostri saluti sinceri e considerazioni che si fanno teniamo a voi inviate un documento che dovete rapidamente firmare. Il nostro servizio giuridico ha già preso la cura di stabilire un certificato tra voi, vedrete in parte unita una copia del contratto di prestito, volete stampare una copia del certificato, firmate il documento quindi li inviate il documento già firmato da voi via fare uno scan. Se le nostre condizioni di prestito vi convengono non esitate un solo momento ad inviarci il più rapidamente possibile il documento già firmato da voi”
L’ultimo documento allegato riporta l’intestazione della Repubblica del Benin, viene richiesta la firma accanto a quella di un notaio e di un finanziere. Il giornalista firma e qui si scopre la truffa:
“Ho finire l`analisi e la registrazione della vostra cartella ha la banca e la vostra cartella viene ad essere dichiarare ha la banca dunque il trasferimento dei 20.000€ è già valida sul vostro conto bancario. Con questa mail a vi diamo l`allarme che dovreste liberare le spese di onorari bancario del trasferimento sul vostro conto. Queste spese toccano 153€ che vi libererò tutt`al più istruito tardi domani molto presto affinché eccediamo al trasferimento fondi sul vostro conto e farvi fare uno scan della ricevuta del codice CRO ciò che attesta che il vostro sforzo ad estate ben convalidata e che potevate palparli presso la vostra banca. Saremmo in aspettativa della vostra controparte per concedervi l`indirizzo del nostro ragioniere per il pagamento le spese di onorari bancario”.
Il malcapitato già privo di soldi che avesse deciso incautamente di richiedere un prestito avrebbe dovuto versare anticipatamente 153 euro di sole spese, l’obiettivo di questa nuova truffa non è quindi entrare in possesso di dati bancari ma riuscire a farsi versare un po’ di soldi. La truffa non sembra costruita ad opera di professionisti, come lo stesso giornalista tiene a precisare, ma è bene essere informati, perché i truffatori potrebbero sicuramente attrarre qualche incauto bisognoso di soldi amareggiato dalle continue ristrettezze che giungono dai canali tradizionali.
L’inchiesta è importante e andrebbe diffusa al fine di mettere in guardia tutti coloro che potrebbero ricevere un invito del genere, è bene non accettare nessun prestito facile, sotto un’apparente convenienza potrebbe celarsi una truffa.
Erica Venditti