POSTE ITALIANE. DAGLI ITALIANI IL SERVIZIO RESO E' DEFINITO "PESSIMO"! BANCOPOSTA, PURE...

POSTE ITALIANE. DAGLI ITALIANI IL SERVIZIO RESO E' DEFINITO "PESSIMO"! BANCOPOSTA, PURE...

Giannina Puddu, 28 maggio 2024.

La qualità dei servizi e dei prodotti offerti ai clienti dipende, solo ed esclusivamente, dalla volontà del management e degli azionisti di una società ai quali i primi devono rispondere, a prescindere dalla natura "privata" o "pubblica" della stessa.

L'attività storica legata ai "servizi postali" è, ormai, relegata ad un misero 30,7% del fatturato con la nuova Poste Italiane S.P.A.

servizi finanziari pesano per il 41,5%, la vendita di prodotti assicurativi per il 18,1%, i servizi di gestione dei pagamenti, di moneta elettronica e di telefonia fissa e mobile per il 9,7%.

Poste Italiane S.P.A. ha circa 120.000 dipendenti, 12.800 uffici postali, 580 miliardi di euro di Attività Finanziarie Investite, 35 milioni di clienti.

Su Trustpilot, la reputazione di Poste italiane per i servizi postali è "Pessimo".

https://it.trustpilot.com/review/posteitaliane.it

Ancora su Trustilop, la reputazione per i servizi finanziari di BancoPosta è "Pessimo"!

https://it.trustpilot.com/review/bancoposta.it

Certo, si potrebbe replicare che a fronte di una maggioranza "soddisfatta" che non commenta su Trustilop, siano solo gli "scontenti" a sfogarsi con commenti negativi.

Ma, è sufficiente rcarsi presso un qualunque ufficio postale per rendersi conto del lassismo che impera e della scarsa professionalità dovuta, anche e certamente, ai bassi stipendi tipici dei dipendenti postali, compresa la categoria dei "consulenti finanziari"...

Nel 2012, l'allora ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, stava lavorando alla separazione di Banco Posta dal resto del gruppo, allo scopo di privatizzarlo con lo scopo, mai raggiunto, di contribuire al taglio del debito pubblico, che al tempo superava i 1.900 miliardi.

Poco dopo, Passera ci ripensò, lavorando allo scorporo del business bancario e dei servizi finanziari del gruppo Poste italiane dal resto delle attività, con BancoPosta che, attraverso un’operazione di spin-off, sarebbe diventato  un istituto di credito a tutti gli effetti, con licenza bancaria e vigilanza da parte di Bankitalia.

Nei decenni trascorsi, tutti i Governi hanno "privatizzato" asset strategici nazionali con il risultato che al marzo 2024, il debito nazionale ha raggiunto un nuovo record portandosi, secondo Banca d'Italia,  a quasi 2.895 miliardi di euro e in continua crescita...

E, 995 miliardi di debito in più rispetto al 2012.

Obiettivo, costantemente, fallito!

Solo le privatizzazioni sono andate in porto impoverendo, sistematicamente, la nostra Nazione.

Da ciò che appare, per Poste Italiane il valore attribuito alla sua reputazione è marginale, potendo contare su una rendita di posizione irripetibile, grazie alla presenza capillare di 12.800 sportelli che garantiscono il costante afflusso di clienti e clienti potenziali in ogni angolo d'Italia, anche il più sperduto.

Lo dimostra anche l'annuncio per la ricerca di personale apparsa su "Il Piacenza" il 12 aprile 2024, nel quale si punta sulle "capacità relazionali" e sulla "volontà di misurarsi con obiettivi commerciali sfidanti", a fronte di un semplice e indecifrabile "interesse per il mondo dei mercati finanziari".

Si legge che per potersi candidare al ruolo di "Consulenti finanziari"Sono requisiti indispensabili il possesso di laurea, capacità relazionali, interesse per il mondo dei mercati finanziari, assicurativi e gli investimenti, insieme alla buona conoscenza del pacchetto Office e alla volontà di misurarsi con obiettivi commerciali sfidanti.

Su: https://www.ilpiacenza.it/attualita/poste-ricerca-consulenti-finanziari-aperte-le-selezioni.html

Il 31 marzo 2024,  il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato l'intenzione di "privatizzare" un altro pezzo di Poste Italiane«una quota del capitale di Poste Italiane» per «accrescerne il valore, garantendo la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali».

Quindi, anche l'attuale governo si cimenta nella vendita di pezzi di "cosa pubblica" mentre è chiaro a tutti che questa non ridurrebbe il debito così come è sempre stato fin qui.

Se lo scopo è "anche" quello di garantire la qualità dei servizi e accrescerne il valore, la via dell'ulteriore privatizzazione non è coerente.

Questi obiettivi si perseguono attraverso la capacità e la volontà del management, a prescindere dalla natura della proprietà della società, pubblica o privata che sia.

Anzi, l'attuale maggior coinvolgimento "pubblico", governato dalla politica, dovrebbe avere il massimo livello motivazionale per raggiungere questi scopi, quindi, nominando manager adeguati, se è vero che la maggiore efficienza sia l'obiettivo. 

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