Per Mediobanca la crisi c`è, ma si sente poco

Mediobanca prevede per la seconda metà dell`esercizio in corso un «discreto andamento» delle attività ordinarie in un contesto economico «molto difficile» e si attende anche «ulteriori svalutazioni».

È quanto indica la relazione semestrale dell`istituto di Piazzetta Cuccia, consultata da Radiocor. La banca, mercoledì scorso, ha reso noto di avere chiuso il primo semestre (al 30 dicembre scorso) con un utile netto consolidato di 63 milioni di euro, dopo svalutazioni per 269 milioni relative principalmente a titoli di Stato greci e alle quote in Rcs e Delmi.
«La seconda parte dell`esercizio dovrebbe confermare un discreto andamento della gestione caratteristica pur in un quadro congiunturale molto difficile», si legge nella relazione, che aggiunge: «Come nella prima parte dell`anno, sono tuttavia prevedibili ulteriori svalutazioni di titoli e partecipazioni». I costi di struttura sono attesi stabili. 
Dallo stato patrimoniale emerge che il valore delle partecipazioni è sceso alla fine dello scorso dicembre da 3.156,1 a 2.976,9 milioni, a causa dei 55 milioni di svalutazione di Rcs e per l`andamento negativo delle riserve da valutazione (219,3 milioni, di cui 201,3 milioni relativi alle Generali).
La plusvalenza netta sulle Partecipazioni quotate si riduce a 174 milioni da 680,9 milioni, ma è «risalita ad oltre 220 milioni alle quotazioni correnti». La relazione spiega che il valore d`uso di 1,23 per azione (dal precedente 1,75 euro) cui è stata allineata la quota in Rcs è stato determinato utilizzando «un modello di discounted cash flow che tiene conto delle negative prospettive reddituali del settore editoriale (in particolare sul mercato spagnolo) e dell`andamento dei mercati finanziari». Resta, d`altro canto, sia pure «in riduzione, una minusvalenza teorica rispetto ai corsi di borsa di fine dicembre (60,6 milioni) integralmente giustificata dall`unicità di taluni asset posseduti e dalla misura della partecipazione (maggioranza relativa)». Il valore di carico della quota in Rcs (14,36%) ammonta infatti a 134,6 milioni euro a fronte di un controvalore delle azioni al 31 dicembre di 74 milioni.
 
La quota in Generali (13,24%) detenuta da Mediobanca ha invece un valore di carico di 2.106 milioni, con una plusvalenza di 290,8 milioni sul valore di Borsa a fine 2011. Plusvalenza di 31,3 milioni per la partecipazione in Pirelli (4,49%), con un valore di carico di 111,3 milioni contro i 142,6 milioni di Borsa. Segno meno invece per il 12,53% in Gemina è invece in bilancio a 197,6 milioni, con una differenza di 87,5 milioni rispetto ai 110 milioni del controvalore della quotazione a fine semestre. Tra le partecipazioni non quotate figura l`11,62% di Telco, in carico a 245,2 milioni. Tra i titoli disponibili per la vendita, le svalutazioni per 59,4 milioni, oltre ai 34 milioni su Delmi, contabilizzano i-10,8 milioni su Ferretti con l`azzeramento della partecipazione. La tesoreria include 1.598 milioni di disponibilità liquide, in netto aumento dai 469,6 milioni alla fine di giugno 2011: a fare la differenza sono i 1.118 milioni depositati presso la Banca Centrale Europea. Il portafoglio dei titoli a reddito fisso riguarda per il 41% obbligazioni bancarie, assicurative e finanziarie, per 1/3 titoli di stato e per il resto obbligazioni corporate.
 
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