Paradisi fiscali e trasparenza, con l`Isola di Jersey sì, con la Svizzera giammai!
L`incapacità del nostro governo di affrancarsi dalla marcatura stretta della UE nel perseguire politiche autonome di gestione fiscale, capaci di alleviarne il peso ormai insostenibile per dipendenti, pensionati e pmi, è risultato quanto mai evidente in questi ultimi giorni.
Al posto di addivenire ad accordo bilaterale con la Svizzera, sul modello di quello raggiunto da Gran Bretagna e Germania, e che porterebbe all`erario una cifra stimata in almeno 40 miliardi di euro, abbiamo preferito sederci al tavolo con i rappresentanti dell`Isola di Jersey.
L`unico giornale, a quanto me ne è dato sapere, che ha riportato la notizia, è stato “Ticino Finanza”.
Per comodità dei nostri lettori, confidando anche nei loro preziosi commenti, non mi limito a segnalare solamente il link ma riporto integralmente l`articolo in questione:
“ A meno che non si parli con appassionati di geografia, con viaggiatori per professione, o con esperti in paradisi fiscali, forse in pochi sapranno collocare sulla cartina l`Isola di Jersey, se sia un`entità statale indipendente, o a chi faccia capo.
Eppure il Bel Paese ha deciso di sedersi a tavolino proprio con lo Stato dell`Isola di Jersey, una formica di poco più di 118 kilometri quadrati e abitata da nemmeno 92 mila abitanti sperduta nel Canale della Manica, trovando un accordo per combattere l`evasione fiscale.
Una scena quasi commovente, se si pensa che Roma non degna la Svizzera nemmeno di uno sguardo, soggiogata dai voleri dell`Unione Europea che sembra non voler accettare gli accordi bilaterali alla Rubik che tanto invece andavano a genio a Inghilterra e Germania.
Ebbene l`Italia ha siglato ieri un accordo bilaterale di cooperazione e scambio di informazioni con lo l`isola di Jersey dal nome Tax information exchange agreement (Tiea) e firmato presso l`Ambasciata d`Italia a Londra alla presenza del senatore Sir Philip Bailhache, assistant chief minister responsabile degli Affari esteri e dell`Ambasciatore italiano, Alain Giorgio Maria Economides.
I Tiea rispecchierebbero in toto i modelli dettati dall`Ocse e avrebbero il vantaggio di velocizzare la cosiddetta assistenza amministrativa tra Stati, obbligando entrambe le parti a uno scambio diretto e su richiesta di informazioni fiscali. In parole povere, d`ora in poi il fisco italiano potrà avere tutte le informazioni desiderate sui cittadini che affidano al Jersey i propri patrimoni. Dal canto suo, invece, l`isoletta cosa ci guadagna? Un scalata nella reputazione, nel tentativo di scrollarsi di dosso l`appellativo i paradiso fiscale, per godendo si un regime fiscale meno gravoso.”
autore: Antonio Mazzone