PAOLO SASSETTI VINCE CONTRO VODAFONE. HA COMBATTUTO DA SOLO, HA VINTO PER TUTTI.

Giannina Puddu, 14 aprile  2022.

Conosco Paolo Sassetti da circa 15 anni.

Abbiamo collaborato spesso, negli anni, alla ricerca di soluzioni per la difesa dei Risparmiatori Italiani.

Ciò che mi piace di Paolo è che studia le questioni che sceglie di porsi con un approccio di tipo critico e dinamico.

Raccoglie informazioni, pareri, dati, norme, statistiche e li intreccia alla ricerca della risposta necessaria, finchè la trova.

Il caso che racconta in questo video è un esempio eclatante del valore di questo suo metodo.

Lo sviluppo del caso, fino al suo recente epilogo con la sentenza che gli ha dato ragione, è stato una durissima battaglia che Paolo ha combattuto da solo, senza mollare mai ed oggi, in quanto la sentenza  fa "giurisprudenza" è un precedente che si rivelerà utilissimo per tutti i clienti vessati dalle Società di Telecomunicazione.

Il Caso Sassetti è anche un insegnamento civile e politico del quale ognuno di noi è chiamato a tenere conto per comprendere che tutto può migliorare se ognuno di noi fa la sua parte.

Non possiamo permetterci di dare "deleghe piene" ai politici, alle autority, ai sindacati, alle associazioni, badando solo al nostro orticello.

Il nostro occhio deve essere sempre vigile e quando osserva un'ingiustizia, un sopruso, una violenza di qualunque natura, subita direttamente o da altri, deve far seguire, in quanto collegato alla nostra mente che elabora,  una reazione che diventi azione di denuncia e di battaglia, senza mollare mai.

In Italia, c'è per esempio, una scarsissima consapevolezza di quanto possa essere potente il ruolo di ognuno di noi mentre è "compratore".

Ciò che compriamo e ciò che non-compriamo determina il successo o l'insucesso di un prodotto o servizio e delle industrie relative.

Il Caso Sassetti è, appunto, la storia di Paolo cliente deluso e tradito da VODAFONE che non ha erogato il servizio promesso nel contratto.

Di questa sua storia, Paolo Sassetti ha fatto un libro che offre come manuale di auto-difesa ad uso dei clienti delle compagnie telefoniche.

Il libro dovrebbe uscire nella seconda metà di questo anno con il titolo IL CITTADINO CHE SFIDO' LA COMPAGNIA TELEFONICA e l'invito è di comprarlo e di regalarlo, appena disponibile e ve ne daremo notizia.

Paolo lo presenta come un pamphlet, una breve pubblicazione, scritta con intento polemico o satirico, in cui l'autore prende posizione contro un altro autore, o contro un potente, o contro l'intera società su temi o avvenimenti di stretta attualità.

Il racconto inizia con: Nel 2017 il sig. Sassetti era cliente di Fastweb con un contratto ADSL per la linea Internet. Non era particolarmente contento delle prestazioni e, così, quando un venditore di Vodafone gli telefonò a casa per proporgli un contratto Fibra con velocità fino a 100 mbps, accettò la proposta con entusiasmo.

Ma, sin dall'attivazione, l'entusiasmo entrò in compressione fino ad azzerarsi e, quindi, trasformarsi in una completa delusione.

Perchè?

Perchè proprio la millantata velocità che aveva acceso l'interesse di Paolo si era rivelata un pacco.

All'inizio, Paolo fece una serie di tentativi per cercare di migliorare la qualità della sua connessione anche rivolgendosi al call center VODAFONE.

Ma, inutilmente.

E, fatte ulteriori verifiche, scoprì che non avrebbe potuto avere il servizio contrattualmente promesso dalla compagnia perchè la rete (Telecom) che serviva la sua casa e la sua zona non ne sopportava, tecnicamente,  l'erogazione.

Questo, ovviamente, l'aveva capito lui e lo sapeva VODAFONE.

Quindi, perse la pazienza dopo aver perso la speranza e l'entusiamo ed entrò in battaglia.

Ma, prima di "adire" le cosiddette vie legali, corre l'obbligo, nei casi di questo tipo, di tentare la "conciliazione" tramite Co.Re.Com sede della regione Lombardia.

Paolo, ormai, aveva chiari tutTi i dettagli e le fragilità della questione e subì, in Co.re.Com, l'ulteriore delusione avendo provato la forte sensazione di trovarsi al cospetto di un funzionario Co.Re.Com almeno poco motivato a svolgere il suo compito in modo professionale e oggettivamente corretto.

La notizia di questa "prima puntata",  aveva destato la mia sorpresa; mi era capitato nel 2008, di rivolgermi alla stessa Co.Re.Com avendo avuto piena soddisfazione. 

Sentito Paolo, avevo concluso che anche Co.Re.Com, purtroppo, avesse perso la sua natura iniziale, veramente al fianco del consumatore.

A quel punto, concluso nulla, per Paolo solo l'apertura di una causa vera e propria contro VODAFONE.

La gran parte dei consumatori, nei panni di Paolo, avrebbe mollato il colpo ritenendo che sarebbe stato perdente un tentativo di rivalsa, contro il gigante VODAFONE, in tribunale.

Paolo andò avanti e assunse un avvocato, donna e si rivolsero, a Monza,  al Giudice di Pace per la misura, finanziariamente  limitata, del contenzioso.

La citazione conteneva la richiesta di adempimento del contratto, poiché la velocità della linea non corrispondeva a quanto previsto dal contratto sottoscritto, mentre i soldi con cui il servizio veniva pagato erano buoni, non stampati in garage.

VODAFONE reagì per scoraggiare Paolo,  attraverso la dilatazione dei tempi e dei suoi costi.

Iniziò contestando la competenza del Giudice di Pace che, comunque, rigettò l'obiezione continuando il suo lavoro.

Complimenti anche al Giudice!

Quando capita, è una grande soddisfazione poter ringraziare gli attori della GIUSTIZIA che svolgono, con la schiena dritta, il loro delicatissimo compito.

VODAFONE, a fronte del rigetto del Giudice, oppose una nuova obiezione “non è colpa nostra, è colpa di Telecom” in quanto la "rete" su cui viaggia è di Telecom.

Ed ancora: “non è colpa nostra, è colpa di Telecom se la linea è lenta”

Il Giudice, per scrupolo, nominò un perito anche se, in verità, VODAFONE, con la sua obiezione, ammise già la sua colpa.

Il CTU incaricato confermò la legittimità delle pretese di Paolo e VODAFONE contestò la perizia asserendo che fosse stata fatta senza un sistema di verifica "certificato"!

Intanto, non pagò neppure la sua quota di costo per il CTU...

Il Giudice, super-paziente, accolse questa obiezione e ordinò una seconda perizia e un secondo CTU essendosi dimesso il primo.

Questo favorì VODAFONE.

L'avvicendamento dei CTU fece trascorrere un altro anno.

Quale fu l'esito?

Racconta Paolo: la prima perizia dell’ing. Alfa aveva verificato una velocità compresa tra 13,90 e 15,14 mbps, dunque con una media di 14,52 mbps. 
La prima parte “non ufficiale” della seconda perizia stimò la velocità in circa 11-13 mbps.
Quindi l’ordine di grandezza delle due misurazioni era il medesimo, le valutazioni puntuali erano in peggioramento.

Per il secondo CTU, VODAFONE aveva preteso l'uso del software "certificato" Nemesys, ma, mentre il nuovo CTU si accingeva ad usarlo, il perito di VODAFONE gli scrisse di non-usarlo giacché, a suo dire, al sig. Sassetti non spettava comunque alcun risarcimento, a prescindere dai risultati tecnici della perizia.

In poche righe, alcuni dei lunghissimi capitoli che hanno composto questa vicenda dell'assurdo. 

Il racconto puntuale nel libro di Paolo fino alla sentenza che gli ha dato ragione riconoscendogli, perfino il massimo del risarcimento possibile.

Troverete anche del molto deludente atteggiamento delle Autority e delle Associazioni dei Consumatori coinvolte da Paolo in questri tre anni e dai quali non ha avuto sostegno; sostegno che, invece, avrebbero dovuto garantirgli per il ruolo che svolgono e per gli stipendi e i finanziamenti pubblici che ricevono.

I ruoli di potere, in Italia, sono contaminati ovunque, solo le nostre singole azioni possono cambiare questa cultura di stracci e riportare ognuno a muoversi nel filo del suo binario, senza deragliare.

Nel video, Paolo Sassetti ripercorre le tappe di questa storia...