Ora la crisi morde anche i tedeschi
Sempre piu` tedeschi con un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non ce la fanno a vivere con il loro salario e devono ricorrere ad `Hartz IV`, il sussidio di poverta` concesso dallo Stato.
Lo rivela la `Sueddeutsche Zeitung`, che pubblica i nuovi dati dell`Agenzia federale del Lavoro, dai quali risulta che nel 2012 sono state 323mila le famiglie che hanno dovuto chiedere l`assegno di poverta`, 20mila in piu` rispetto al 2009. Ancora piu` drammatica e` la situazione dei single con lavori sottopagati: dal 2009 al 2012 il numero di queste persone costrette a chiedere Hartz IV e` aumentato del 38%, salendo ad un totale di 75.600. La Sueddeutsche spiega che nella quasi totalita` dei casi i lavoratori sottopagati, con un salario orario che oscilla dai 3 ai 6 euro lordi all`ora, sono impiegati nei settori del commercio, della ristorazione e della sanita`. I nuovi dati riportano d`attualita` le polemiche sull`introduzione in Germania di un salario minimo, che il partito socialdemocratico ed i Verdi vogliono fissare a 8,50 euro l`ora, mentre a rifiutarne l`introduzione sono il partito cristiano-democratico di Angela Merkel e l`alleato liberale di governo. Il giornale di Monaco di Baviera sottolinea che non poche aziende mantengono deliberatamente bassi i loro salari, invitando contemporaneamente i loro dipendenti a far ricorso all`aiuto dello Stato. Stefan Sell, professore di diritto del Lavoro all`universita` di Coblenza, dichiara alla Sueddeutsche che queste aziende `socializzano a spese dei contribuenti una parte dei loro costi del lavoro, procurandosi cosi` anche un vantaggio rispetto ad altre imprese che si comportano normalmente`. Nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Ursula von der Leyen (Cdu), ha dichiarato ad Amburgo che un salario per un lavoro a tempo pieno deve bastare `per riuscire a vivere`, definendo inammissibile la prassi di imprenditori che pagano salari orari di `tre, cinque o sei euro`.