OGGI, L'ANNESSIONE FORMALE ALLA FEDERAZIONE RUSSA DI LUGANSK, DONETSK, KHERSON E ZAPORIZHZHIA
Giannina Puddu, 30 settembre 2022.
Oggi, a Mosca, la cerimonia di celebrazione dell'annessione formale alla Federazione Russa delle regioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia.
Da adesso, questa è terra russa.
Rivolto ai suoi peggiori detrattori, Putin ha chiarito che ciò che è accaduto oggi non è l'espressione della volontà di ricreare L'Unione Sovietica.
Ha detto: “L'URSS non c'è più.
Non possiamo riportare indietro il passato.
E la Russia non ne ha più bisogno."
Putin ha ribadito che coloro che vivono nelle quattro regioni sono "cittadini russi per sempre" e qualsiasi attacco alle regioni annesse sarà un "attacco alla Russia".
Pertanto, qualunque azione militare, qualsiasi aggressione su questi territori, determinerà una immediata ed energica reazione russa.
Il governo ucraino e i governi occidentali hanno contestato la validità dei referendum e ne rifiutano l'esito che è stato certificato da tre giorni.
Il 15% del territorio ucraino è passato alla Federazione Russa.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva già affermato che l'annessione delle quattro regioni avrebbe segnato una "pericolosa escalation".
Ai giornalisti, rinforzando, aveva detto: “Qualsiasi decisione di procedere con l'annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia non avrebbe valore legale e merita di essere condannata."
Vedremo la natura della condanna.
Il Presidente Joe Biden, secondo un rapporto dell'AFP , ha tuonato di "mai, mai, mai" volere riconoscere i risultati dei referendum guidati dalla Russia in Ucraina, definendola una "flagrante violazione" dei principi internazionali.
Putin è andato avanti, fino alla cerimonia solenne di oggi, organizzata per l'annessione che, secondo il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, si è svolta nella St. George's Hall del Cremlino.
D'ora in poi si potrà misurare la determinazione occidentale sul territorio ucraino, contro la Russia.
L'azione si è complicata riducendo l'area di intervento rispetto a prima dell'annessione.
Se fosse violato quel 15% di terra che l'Ucraina ha perso, la Russia avrebbe titolo per reagire ad un attacco sul suo territorio, ormai e comunque.
Questo, mentre si avvicina il lungo e gelido inverno.
Per noi europei che siamo "terreno di mezzo", un'ulteriore ragione di forte preoccupazione.
Gli USA sono lontani, oltre l'Atlantico.
Anche se la dotazione militare russa comprende armi in grado di colpire anche a così grande distanza.
Nel 2019, l'esperto militare Alexei Leonkov disse: “È noto che circa centomila persone morirono sia a Hiroshima che a Nagasaki, cifra poi raddoppiata nei successivi cinque anni.
Nel 1945 il potere delle bombe nucleari era in media di venti chilotoni: un chilotone uccise all'istante 5.000 persone.
Se un missile Sarmat con una resa esplosiva compresa tra i 6,75 ed i 7,5 megatoni, colpisse un'area densamente popolata degli Stati Uniti ucciderebbe all’istante qualcosa come 33/37 milioni di persone.
Quindi dieci Sarmat sono più che sufficienti per cancellare l'intera popolazione degli Stati Uniti”.
E, concluse: "In qualsiasi scenario di attacco contro la Russia, l'aggressore che ha osato iniziare una guerra verrebbe completamente distrutto.
Come ha detto giustamente Vladimir Putin, morirebbero tutti."
A giugno 2022, Putin confermava che il super missile balistico intercontinentale Sarmat sarebbe stato operativo in Russia entro la fine dell'anno.
Il missile era stato testato ad aprile.
Il vettore, sarebbe capace di "penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura" e lo stesso Putin aveva annunciato che darà garanzie di sicurezza alla Russia "contro le attuali minacce" e che avrebbe fatto riflettere chi sta minacciando la Russia.
A questo fatto nuovo si somma l'attacco ai gasdotti NordStream.
La guerra potrebbe traslocare oltre oceano.
Il momento della vera riflessione è arrivato.
Nei prossimi giorni, Biden deciderà il futuro del pianeta.