Occidente, si torna al manifatturiero

Dove va l`Occidente ? Come sempre i grandi cambiamenti vengono dagli Stati Uniti, il più grande `melting pot` del mondo. La novità è rilevante per tutti: dal `deleveraging` finanziario, finalizzato a smaltire la bolla dei derivati taroccati, gli Usa avviano la fine della delocalizzazione.

Occidente, si torna al manifatturiero

Washington ha scoperto che è troppo fragile una politica economica che punta tutto sulla fornitura di servizi al resto del mondo affidando il manifatturiero ai Paesi emergenti come Cina, India e Brasile. E` una svolta epocale. Il territorio e i suoi abitanti tornano al centro dello sviluppo economico. E` logico che chi sta indietro come i Brics abbia un tasso di crescita maggiore, ma l`Occidente non può accettare il decremento pena la povertà. Questa svolta ovviamente riguarda la politica industriale dell`Europa e dell`Italia con buona pace di quei finti liberisti che avevano inneggiato al sogno dei `mercati che si correggono da soli` sostenendo che la libera concorrenza legittima la delocalizzazione e quindi la disoccupazione. Una folle teoria che ha portato alla svendita di molte industrie strategiche o peggio alla loro chiusura in Italia. Dunque il 2013 appare come lo spartiacque che chiude i venti anni di finto liberismo e apre un nuovo ciclo economico dello sviluppo occidentale.

Questo ci riporta alla situazione politica in Italia. I partiti tradizionali si stanno comportando come nel 1989 quando cadde il muro di Berlino e con esso si decretò la fine dell`impero sovietico. I partiti facevano finta che nulla fosse accaduto. Anche adesso, essi considerano il governo Monti solo una pausa e vogliono riprendersi tutto il potere per continuare come prima. La scelta politica di Monti ha questo significato e non può che attrarre i voti della middle class provenienti sia dalla destra moderata che dall`area progressista e riformatrice. Il silenzio di Renzi il `rottamatore` è significativo. L`addio al Pd del blogger Adinolfi anticipa questo trend. Gli sconsiderati attacchi che vengono rivolti a Monti dai politici di carriera sono esattamente quelli che misurano il distacco dal Paese reale. `Ci vorrebbe - ha detto Montezemolo a Repubblica - una commissione d`inchiesta per capire come abbia fatto la classe dirigente politica, in meno di vent`anni, a sperperare le risorse di un paese straordinario. La totale mancanza di responsabilità di molti esponenti della politica che si ricandidano a guidare il paese è incredibile`. Quanto a Berlusconi vale il commento dell`avv. Pecorella: `Il giorno che la Camera dei deputati ha votato una mozione nella quale si sosteneva che Ruby fosse la nipote di Bumarak, non ce l`ho fatta più. Mi sono ribellato. E` venuto meno il presupposto politico del Pdl e tutto è crollato`. Ecco perché nasce la Terza Repubblica. Nessun complotto internazionale ha determinato questo clima di corruzione e di sperpero, tanto meno nessun Paese europeo (nei sondaggi la fiducia verso l`Europa è salita di ben sette punti a 43,5) ha determinato un debito pubblico pari a duemila miliardi di euro nonostante il vantaggio (creato dall`euro) di un decennio di bassi tassi di interesse rispetto a quelli superiori del periodo precedente. Con questo vantaggio (oltre 50 miliardi di euro all`anno) si poteva fare una sana politica industriale e recuperare produttività, unica ricetta per aumentare i salari e far ripartire i consumi interni.

Scritto da Guido Colomba, membro del Direttivo AssoFinance – Direttore responsabile “The Financial Review”.

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