OBIETTIVI NET ZERO. ABBATTERE GLI EDIFICI STORICI. COSTRUIRE NUOVI EDIFICI NZEB.

OBIETTIVI NET ZERO. ABBATTERE GLI EDIFICI STORICI. COSTRUIRE NUOVI EDIFICI NZEB.

Giannina Puddu, 25 maggio 2023.

Le maggiori istituzioni internazionali sono concentrate sugli obiettivi net-zero, sulla base del Trattato di Parigi del 2015 sul clima.

Comprese la BCE e la Commissione europea.

Nel contesto è nata la definizione degli edifici NZEB, ad elevata efficienza energetica ed ogni membro dell'UE ha recepito la Direttiva che, da gennaio 2021, è diventata un parametro obbligatorio di costruzione in Italia per tutti i nuovi edifici.

L'Università di Oxford si è dotata di una piattaforma che riunisce principi e politiche, strumenti pratici e monitoraggio dei progressi per aiutare le aziende e i responsabili politici a raggiungere questo obiettivo.

L'iniziativa Oxford Net Zero  attinge all'esperienza leader mondiale dell'Università di Oxford nella scienza e nella politica del clima, affrontando la questione critica di come raggiungere lo "zero netto" globale in tempo per fermare il riscaldamento globale. I principali accademici di tutte le discipline dell'Università, tra cui geografia, fisica, economia, biologia, diritto e scienze della terra, si sono riuniti per concentrarsi sulle questioni a lungo termine necessarie per ottenere soluzioni eque e basate sulla scienza.

Il punto è che la Scienza non si ferma ad Oxford.

Oxford è una voce, tra tante, con visioni diametralmente opposte.

Carlo Rubbia, durante una sua audizione al senato, nel 2014 aveva detto tra l'altro:

Se restiamo nel periodo degli ultimi 100 anni, ci sono stati dei cambiamenti climatici notevoli, che sono avvenuti ben prima dell’effetto antropogenico, dell’effetto serra e così via.

Per esempio, negli anni Quaranta c’è stato un cambiamento sostanziale.

La presenza dell’uomo ha probabilmente introdotto ulteriori cambiamenti.

Non dimentichiamo che quando sono nato io, la popolazione della Terra era 3,7 volte inferiore a quella di oggi.

Nella mia vita il consumo energetico primario è aumentato 11 volte.

Per quanto riguarda il comportamento del pianeta, questo ha avuto effetti molto strani e contraddittori.

Vorrei ricordare ad esempio che dal 2000 al 2014, la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione.

Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad un’esplosione della temperatura: la temperatura è aumentata fino al 2000: da quel momento siamo rimasti costanti, anzi siamo scesi di 0,2 gradi.

Quindi, si era rivolto all'allora Ministro dell'Ambiente Galletti, con: E’ giusto, Ministro?

Galletti replicò: Giusto, ma le previsioni non sono queste.

Il Prof. Carlo RUBBIA : Io guardo i fatti. Il fatto è che la temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma è diminuita.

Il prof. Antonino Zichichi, nel corso di un'intervista a Il Mattino, disse tra l'altro:

L’inquinamento esiste, è dannoso, e chiama in causa l’operato dell’uomo.

Ma attribuire alla responsabilità umana il surriscaldamento globale è un’enormità senza alcun fondamento: puro inquinamento culturale.

L’azione dell’uomo incide sul clima per non più del dieci per cento.

Al novanta per cento, il cambiamento climatico è governato da fenomeni naturali dei quali, ad oggi, gli scienziati non conoscono e non possono conoscere le possibili evoluzioni future.

Ma io sono ottimista. In nome di quale ragione si pretende di descrivere i futuri scenari della Terra e le terapie per salvarla, se ancora i meccanismi che sorreggono il motore climatico sono inconoscibili?

Divinazioni ! Perché molti scienziati concordano sul riscaldamento globale dovuto all’attività umana ?

Perché hanno costruito modelli matematici buoni alla bisogna.

Ricorrono a troppi parametri liberi, arbitrari.

Alterano i calcoli con delle supposizioni per fare in modo che i risultati diano loro ragione.

Ma il metodo scientifico è un’altra cosa.

E Franco Prodi (fratello di Romano...), solo qualche giorno fa, ha demolito i dati diffusi  dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) con sede a Ginevra e voluto dalla Nazioni Unite nel 1988.

Il 20 marzo 2023, l' IPCC ha pubblicato il suo ultimo rapporto con la premessa: Esistono opzioni multiple, fattibili ed efficaci per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall'uomo, e sono ora disponibili, hanno affermato gli scienziati dell'ultimo gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) relazione pubblicata oggi.

L'integrazione di un'azione per il clima efficace ed equa non solo ridurrà le perdite e i danni per la natura e le persone, ma fornirà anche benefici più ampi", ha affermato il presidente dell'IPCC Hoesung Lee. "Questo rapporto di sintesi sottolinea l'urgenza di intraprendere azioni più ambiziose e dimostra che, se agiamo ora, possiamo ancora garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti".

Il fisico Prodi, ha usato l'accetta dichiarando che  l'affermazione per cui il 98% del cambiamento climatico è colpa dell'uomo è una bufala.

Questa percentuale non è calcolabile con le conoscenze attuali del sistema fisico del clima. Non nego un effetto antropico.

Il cambiamento climatico è connaturato, non può non esserci perché dipende dal sole , dall'astronomia, dall'effetto gravitazionale degli altri pianeti, dai componenti dell'atmosfera che possono essere naturali e antroipiche.

Il sistema clima è complessissimo.

Come questi nostri tre grandi scienziati, altri nel mondo contestano le teorie IPCC e i piani net-zero che seguono.

Tra questi, Piers Corbyn, astrofisico e direttore delle previsioni a lungo termine di WeatherAction.

Ha conseguito una laurea di primo livello in fisica presso l'Imperial College e un master in astrofisica presso il Queen Mary College. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici peer-reviewed, sin da ragazzo, su argomenti che vanno dalla meteorologia alla cosmologia e alla formazione delle galassie e ha partecipato come relatore a numerose conferenze internazionali.

Come i nostri tre, sostiene che affermare che il riscaldamento globale sia causato dall'uomo è "una sciocchezza".

Sfida chiunque sia disposto, all'Università di Reading o in altre istituzioni appropriate, a un dibattito sulla "fallita truffa del riscaldamento globale" contro la scienza basata sull'evidenza. 

Corbyn: La storia della CO2, della  “Climate-Emergency” sostiene che l'anidride carbonica è la principale “manopola di controllo” degli estremi meteorologici e del clima..... Pertanto, conclude la storia, devi essere tassato e controllato.

Nel 2012, un gruppo di oltre 125 scienziati aveva inviato una lettera aperta alle Nazioni Unite avvertendo che le prove scientifiche confutavano le ripetute affermazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon su tempo e clima.

Il 1 ottobre del 2019, un gruppo di 500 eminenti scienziati e professionisti, guidati dal co-fondatore di CLINTEL (Fondazione Indipendente che opera nei settori del cambiamento climatico e della politica climatica) Guus Berkhout, aveva inviato una lettera raccomandata al Segretario generale delle Nazioni Unite affermando che non esiste un'emergenza climatica e che le politiche climatiche dovrebbero essere progettate a beneficio della vita delle persone. 

Dalla lettera: Le attuali politiche climatiche minano inutilmente e gravemente il sistema economico, mettendo a rischio vite in paesi a cui è negato l'accesso a un'energia elettrica economica e affidabile. 

Vi esortiamo a seguire una politica climatica basata su scienza solida, economia realistica e genuina preoccupazione per coloro che sono danneggiati da costosi ma inutili tentativi di mitigazione...

Ma, chi domina e governa, ha deciso che l'emergenza climatica c'è e che la colpa sia degli esseri umani.

Quindi, la conferma di Net Zero, l'obiettivo di raggiungere l'equilibrio tra la quantità di gas a effetto serra (GHG) rilasciati nell'atmosfera e la quantità di gas a effetto serra rimossi. 

Se ne è parlato, recentemente, anche a Francoforte.

Il tema è stato trattato anche da Paolo Angelini, vicegovernatore della Banca d'Italia in un'intervista a POLITICO.

Per Angelini, l'alta concentrazione  su obiettivi di lungo termine rischia di trascurare i passaggi intermedi necessari per raggiungerli.

Può destabilizzare l'economia, anche costringendo le banche a cambiare le loro politiche di prestito più velocemente rispetto alle società che rischiano di essere abbandonate e senza soldi.

Ha aggiunto che i tentativi dei vertici Europei di guidare il mondo nella transizione energetica rischiano di indebolire ciò che resta della forza industriale e minare la loro stessa leadership.

Ha fatto un esempio: Se una banca abbandona un emettitore pesante - diciamo, una grande compagnia petrolifera - a favore di società produttrici di emissioni inferiori - diciamo, un'azienda nel settore dei servizi, come Big Tech - va bene", Ma se ogni intermediario finanziario adotterà questa strategia ci saranno problemi, almeno finché le persone continueranno a usare l'auto e vorranno stare al caldo d'inverno e al fresco d'estate.

Ferreo sostenitore della transizione verde, Angelini fatto osservare che la totale concentrazione sugli obiettivi net-zero potrebbe avere conseguenze negative quando, chi abbia l'obbligo di rispettarli, ceda alla tentazione di percorrere scorciatoie.

La BCE di Cristine Lagarde ha la sua agenda ambientale ed in funzione di questa ha introdotto il nuovo parametro delle credenziali di performance ecologiche, nuove discrimanti  nella scelta delle obbligazioni delle società da acquistare e detenere come parte dei suoi programmi di allentamento quantitativo. 

Anche la Banca d'Italia ha la sua sfida della transizione verde.

Sul punto, Angelini ha osservato: Per ora mi astengo dall'alzare la mano e dire in Banca d'Italia che andiamo allo zero netto, perché non ho la tecnologia, la possibilità di essere certo del pegno.

Quindi, ha raccontato  di avere assegnato il tema al suo team che gli avrebbe risposto: Se ci permetti di abbattere tutti i nostri edifici storici e costruirne di efficienti dal punto di vista energetico, allora possiamo farlo.

In ciò, qualcuno ha visto "un potente simbolo" e lo spunto per annunciare gli ulteriori  "compromessi" che la transizione verde impone. 

Quanta parte dell'Europa presente e passata si è disposti a rischiare per assicurarsi il futuro?

Tradotto: quanti palazzi storici europei si abbatteranno per far posto a nuovi edifici NZEB?

Il sindaco di Londra, il pakistano Sadiq Khan aveva detto che l'archittetura tradizionale è "offensiva" in quanto, secondo lui, "richiama l'oppressione".

Biden ha revocato un'ordinanza di Trump che prevedeva lo stile archittetonico di ispirazione greca o romana per i nuovi edifici federali.

In Scozia, il design modernista del nuovo palazzo del Parlamento non ha considerato che quando piove non si deve permettere all'acqua di entrare dal tetto, tanto che si era scritto che il  fiasco del tetto di Holyrood avesse danneggiato la reputazione del parlamento "in patria e all'estero".

Sull'"emergenza climatica" i pareri degli scienziati divergono e si dovrebbe, almeno, coltivare il dubbio.

Propendendo per la certezza di una parte si azzardano interventi senza ritorno che ci danneggeranno per sempre e chissà in quale misura...