OBBLIGO GREEN PASS. SE SI FERMANO I PORTI, RISCHI DI PRODUZIONE E PROBLEMI DI APPROVVIGIONAMENTO..
Redazione, 13 ottobre 2021. Il Green Pass, imposto per lavorare solo in Italia, infiamma le coscienze assopite per decenni e riporta i lavoratori alla battaglia per i loro diritti, con una nuova e determinata consapevolezza.
Tra tante sue pagine, Gramsci aveva anche scritto: Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire partecipare. Chi vive veramente non può non essere cittadino partecipe. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Chi governa o crede di governare gli italiani è bene che consideri che il nostro è un Popolo Strano e imprevedibile.
E` il Re dell`Ignavia (odiato da Gramsci), ma se esasperato imprudentemente, può muoversi all`improvviso e agitarsi come un leone che si alza per scrollarsi di dosso la polvere e le mosche.
Se i sindacati non anticipano, poco importa, le persone sanno agire in autonomia oltre le logiche di appartenenza politica che, ormai e tra l`altro, hanno perso completamente la loro natura divenendo irriconoscibili e, appunto, non riconosciute.
Questo è stato appena dimostrato dal `partito` più forte in Italia che è quello dell`astensionismo.
Sono i porti italiani, in questo momento critico, ad avere la forza maggiore, in quanto strutture strategiche nel contesto economico ed industriale.
Questa percezione non sfugge ai lavoratori che minacciano di bloccare le attività del porto di Trieste dove, come a Genova, si chiede che sia cancellato l`obbligo di Green Pass e si rifiuta anche l`ipotesi dei tamponi a titolo gratuito.
Il Presidente dell`Autorità di sistema Portuale, Zeno D`Agostino, ha riferito all` HuffPost che è pronto a dimettersi se entro le prossime 48 ore non si arriverà a un accordo e soprattutto alla garanzia che le operazioni in banchina non subiranno ripercussioni.
“C’è ancora un po’ di tempo per arrivare a un’intesa, la situazione è in divenire, ma se tutti resteranno sulle proprie posizioni, il rischio di un duro contraccolpo si trasformerà in realtà”.
Oggi a Genova, una riunione in Prefettura sul tema Green pass.
A La Presse Duilio Falvo (Segretario Settore Porto per UIL Trasporti) ha detto: `Il personale sprovvisto di vaccino all`interno del porto di Genova è stimato intorno al 20%, un dato che tradotto in termini di defezioni potrebbe inficiare e di molto le operazioni in porto e avere ripercussioni anche sulla logistica e sulle attività dirette sulle navi`.
E` facile intuire che il blocco delle attività portuali possa estendersi a tutti i principali porti italiani e con Trieste e Genova in testa, potrebbero seguire Livorno, Cagliari, Gioia Tauro, Venezia, Messina e Ravenna.
E frittata sarebbe fatta.
Prima di mettere in atto azioni forti sarebbe saggio valutare le conseguenze possibili in modo accurato.