OBBLIGAZIONARIO: QUALI SONO LE ALTERNATIVE AI BTP
Milano, 26 maggio 2023. Di Alessandro Tentori, Chief Investment Officier AXA IM Italia
Dopo aver “drogato” i mercati per anni inondandoli di liquidità, le banche centrali stanno combattendo l’inflazione alzando i tassi.
Ma è la mossa giusta?
E se l’inflazione non si abbassasse?
Quanto al deterioramento delle relazioni internazionali, quale impatto avrà sull’economia?
In questo scenario macroeconomico, l’investimento preferito dagli italiani è il Btp. Ma puntare solo sul Btp, con inflazione appiccicosa e tassi in rialzo, può essere rischioso.
Il rialzo dei tassi d’interesse ha reso attraenti i Btp.
A giudicare dall’elevata domanda che ha accompagnato le ultime emissioni del debito pubblico del nostro Paese, i Btp sono in cima alle preferenze d’investimento.
Il decennale, per esempio, offre un livello di rendimento interessante, oltre il 4%. Lo Stato italiano poi sta facendo di tutto per rendere il prodotto attraente. L’ultimo lanciato sul mercato offre zero commissioni e bonus fedeltà se portato a scadenza.
Tuttavia, puntare solo sul Btp, specie in un periodo di inflazione appiccicosa e tassi in rialzo, può essere rischioso.
Innanzitutto dal punto di vista del rendimento. Come per gli altri asset, infatti, anche per il Btp un rendimento oltre il 4% è da intendere a livello nominale, non reale. Il livello di rendimento reale del Btp già oggi è negativo, considerato che l’inflazione in Italia è all’8,7%.
Il Btp decennale giustamente piace perché oggi promette rendimenti appena sopra il 4%, quattro volte più di fine 2021, però ci sono altri strumenti che offrono rendimenti simili o superiori.
Se poi guardiamo al dato storico, per esempio concentrandoci sul periodo di rialzo dei tassi d’interesse (da inizio 2022 a oggi), notiamo che non c’è stata una sovraperformance dell’Italia rispetto, per esempio, ai treasury americani o al rendimento offerto da altri paesi europei, nonostante la maggiore fragilità del nostro debito pubblico.
Ipoteticamente, quindi, un investitore avrebbe potuto realizzare rendimenti migliori con un portafoglio più bilanciato su diversi titoli obbligazionari.
E le banche centrali?
L’inflazione è salita dopo un ventennio in cui ci eravamo abituati a non vederla sopra il 2% e non se ne andrà tanto rapidamente perché è in gran parte una inflazione da offerta, non da domanda.
E non sembra essere scesa molto, nonostante la Federal Reserve sia arrivata quasi alla fine del ciclo dei rialzi.
Le banche centrali non ci hanno capito niente. Questa inflazione non è nata a causa del Covid, ma a causa dei grandi cambiamenti globali.
Tra questi i cambiamenti demografici in Cina, con una popolazione che invecchia e meno lavoratori nelle fabbriche.
La deglobalizzazione ha portato salari più alti in Europa, e anche la transizione green potrebbe avere dei costi e quindi mantenere alta l’inflazione.
Dobbiamo quindi abituarci a convivere con un’inflazione più alta e questo comporta di rivedere le proprie scelte in termini di asset, liability e abitudini di consumo.
Dove stanno andando i tassi?
La view di AXA IM è che i tassi d’interesse possano essere “quasi” arrivati, dove il “quasi” sta a significare che il livello d’incertezza è troppo alto per permettere di fare previsioni.
Penso che ci sia ancora tanto lavoro da fare in Europa. Siamo solo all’inizio dell’infiammata inflazionistica e quello che abbiamo visto l’anno scorso è “solo un antipasto”. Quindi c’è spazio per altri rialzi da parte della Banca centrale europea.
Siamo di fronte a uno squilibrio tra quel che dicono gli economisti e quel che prezza il mercato, tra banchieri centrali e mercato, e tra quel che il mercato si aspetta per gli Stati Uniti (taglio dei tassi) e per l’Europa (aumento dei tassi).
Quello che mi sembra molto strano ora è che il mercato si sta concentrando su un solo scenario, ovvero che la recessione negli Stati Uniti sia già cominciata, che la Fed avrebbe dovuto già tagliare i tassi un mese fa e che questo sia l’unico scenario possibile.
Diversificare
Nell’attuale contesto macro e di mercato, riteniamo che inflazione e spread siano i due ambiti che possono dare soddisfazione agli investitori nel corso dell’anno, affiancando all’investimento in Btp un mix di strumenti, senza prendere troppi rischi in eccesso.