Milano, 3 aprile 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari
Spesso da un paio di anni, o forse anche dalle Torri Gemelle, di più di 20 anni fa, ripetiamo questa breve frase, tipica di persone non più giovanissime o che per lo meno abbiano passato questo tormentato periodo.
"Nulla sara' come prima"
Fra i più tecnici e conosciuti, che avevano concretamente previsto, in gran parte, quello che ci e' piovuto improvvisamente sulla testa fin dall' inizio di questo secolo, e cioe' l' inventore anche dell' acronimo " cigno nero," oltre che lo scrittore (NassimTaleb) dell' omonimo Best Seller Il cigno nero.
Scrittore a cui facciamo riferimento, per evocare un fatto catastrofico imprevedibile.
E poi uno dei Guru più affidabili ed in pratica ormai " naturalizzato italiano", Nouriel Roubini, che allora, giugno 2021, scriveva di imminente ed ancora, possibilità di "stagflazione", che e' l' acronimo di "comunione" fra le due fasi di stagnazione ed inflazione, e che sta, ancora una volta, appunto, mettendo molta, forse troppa, preoccupazione nel mondo intero.
Diciamo subito che l' arte di prevedere risulta essere quella più difficile esistente, in tutti gli scibili e da sempre, men che meno da maghi, guru, preveggenti e sciamani!
Di certo non può aiutare molto la statistica, che per definizione non risulta essere una scienza esatta.
Ma forse ci apprestiamo a rivivere un decennio, quello degli anni 70, nel quale ben due crisi petrolifere sconvolsero le economie occidentali e ne mutarono le fondamenta.
L'inflazione che ne scaturi' venne combattuta con politiche monetarie poco coordinate, ma sempre più restrittive.
Il ritmo di crescita dell'economia, che nel dopoguuerra sembrava inarrestabile, si affievoli' in un contesto di disoccupazione crescente.
Nel frattempo, ricordiamolo per i più giovani, il sistema monetario di Bretton Wood era andato in pezzi, con la fine della convertibilità del dollaro in oro (Agosto 1971).
Comparve allora il termine, attualmente di moda e molto diffuso, di
"stagflazione", cioè Stagnazione+ Inflazione.
L' Italia fu, come oggi, fra i paesi più colpiti dai rincari delle materie prime energetiche e non solo.
La spirale fra crescita dei prezzi ed aumento dei salari, provocò una perdita di competitività dei nostri prodotti.
Le svalutazioni della lira ne attenuarono le conseguenze sulla bilancia commerciale, ma con vantaggi via via decrescenti.
Il debito pubblico intanto (come ora)cresceva indisturbato.
In quegli anni, non vi era alcuna sensibilità sul tema della decarbonizzazione.
Purtroppo solo la miope necessità di avere energia a costi sostenibili.
Non importava come!
Che dire poi delle storiche ed inutili, se non per la salute, domeniche a piedi!
Inutili perché i risparmi erano irrisori...
Ma queste domeniche erano decisive per fare crescere una maggior sensibilità per l' efficienza energetica che, grazie ai forti investimenti nelle tecnologie, crebbe a ritmi esponenziali.
Le virtù del risparmio, anche individuale, non vanno disprezzate.
A maggior ragione oggi!
Sono briciole, certo, ma ogni grande cammino comincia con un piccolo passo.
O se vogliamo, andando su una frase a me molto cara, detta da una persona che ora non c' e' più...
Il milione si fa con le cento lire (risparmiate).