NONOSTANTE TUTTO SCONTATO. MA LE INCAUTE USCITE...

NONOSTANTE TUTTO SCONTATO. MA LE INCAUTE USCITE...

Milano, 18 dicembre 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.

Continua, con apparente miglior tenuta, rispetto all' Europa, ed in modo particolare alla Germania, l' ennesimo storno dei mercati USA, con differenti variazioni, fra i vari mercati, dal più affidabile SP500, al meno usato Russell2000, fino al più controllato Dow Jones e volatile Nasdaq.
La cura da cavallo della potentissima iniezione di liquidità immessa nel sistema, sta affievolendosi, sorretta ancora dai dati positivi del lavoro e dalla leggera diminuzione dell' inflazione, che qui e' "sana" e non riconducibile al solo costo energetico come in Europa.
Quindi vedremo si altri storni, per ritornare come massimo ai minimi già toccati nel corrente anno posti a 28500/600 del Dow, un poco più sotto dei 3500 dello SP 500, già toccati quest'anno,verso i 3350/3400.
Mentre per il Nasdaq, si potrà andare anche leggermente sotto i 10000.
Per il Russell 2000, infine, anche se poco utilizzato, fra area 1400 e 1500.
FTSEMIB
Veloce ed incisivo come sempre, lo storno, che comunque non ha colto di sorpresa i più attenti analisti ed i nostri lettori.
L' uno-due della FED e BCE, che hanno in successione alzato i tassi di 1/2 punto percentuale e' stato come al solito puntuale, nonostante tali aumenti fossero stati, dai più, scontati e previsti.
Anche le scadenze tecniche più importanti dell'anno, quelle denominate delle "quattro streghe," il terzo venerdì  del mese, hanno contribuito  già da giovedi soprattutto, ad appesantire i nostri indici e futures.
Fatto sta che non solo sono stati perforati i forti supporti posti a 24200/300, che persistevano da tempo, nel mini range fra detto livello e 24800/900, ma proseguivano appunto velocemente dapprima verso i successivi supporti di 23800/900.
Non paghi, gli shortisti, puntavano sugli altri supporti di 23500/600 e lì si chiudeva la settimana, con un brutto segnale di impotenza, ben lontano da un qualsiasi generico rally, ipotizzato dai più, tanto meno di Natale o di Capodanno!
Le previsioni sono quelle che ci riconducono sempre e sostanzialmente anche al Fibonacci (ed ad Elliot), che certo aiutano, ma nulla possono contro la "demenza", mi si passi il termine, di certe incaute "uscite" di coloro che indirizzano i mercati.
E tutti sanno a chi ci riferiamo.
Quindi, come scritto nelle precedenti e comunicato giornalmente ai nostri lettori abbonati, nel medio termine, in occasione dei successivi aumenti dei tassi di Febbraio e Marzo 2023, di FED e BCE, potremo assistere ad un ulteriore sfaldamento della zona sopra indicata, fino ai forti supporti di 22500/600.
Ma nulla si potrà fare per arginare un ulteriore spinta ribassista, dovuta alla stagnazione e recessione Europea, più evidente che mai dal primo trimestre 2023.
Obiettivi a medio  termine ( Marzo / Giugno 2023) sempre18500/600.
A lungo termine ( Dicembre 2023/Marzo 2024) sempre 16000/16500.
Intesa&Unicredit
Spesso evocavamo il fatto che la nostra Borsa era troppo "bancocentrica" e quindi troppo influenzata, nel bene e nel male, dai più importanti titoli bancari, anche come peso ed influenza  sull ' indice.
In realtà è proprio il caso di questa settimana particolare, come scritto più sopra.
Sono bastati, nella pesantezza  generale delle ultime due sedute, un paio di interventi a sostegno, da parte anche  di fondi " amici" , su Intesa ed Unicredit, per non solo fare andare in positivo gli stessi, ma anche per limitare i danni sull indice più importante.
Anche BancoBpm e BPER hanno dato, per contro, il loro contributo.
Ma se dovessimo tenere solo un titolo, sceglieremmo e raccomanderemmo sicuramente Intesa, già molto ben raccolta, appena scivolata in settimana fin sotto i 2 euro, e sul supporto 1,95/96, vecchia resistenza. 
Stellantis &Ferrari
Situazione più che difficile, ....complicata, quella di Stellantis e Ferrari.
Per la prima la congiuntura 2023/2024, quindi per il lungo lunghissimo termine, non promette nulla di buono per l' automotive.
Come accennato, la stagnazione e recessione colpirà duro nei prossimi 2 anni, in modo particolare per l' acquisto di auto nuove.
Divenute troppo care, soprattutto per le elettriche, con tempi di consegna troppo lunghi, dovuti anche alla mancanza di microchip ed alcuni parti tecnologiche.
Potremo vedere anche i minimi degli ultimi 12 mesi posti poco sopra gli 11 euro, ma anche, nella fase più acuta leggermente sotto i 10,50. Acquisto a piramide rovesciata. Coprire sempre il titolo con opzioni.
Per Ferrari, diamo un giudizio di forte  alleggerimento nelle sedute di avvicinamento di area  210/215 ed acquisto solo in trading al raggiungimento di area 185/190.
Nulla di più.