NON SI SALVA NEANCHE LA SCOZIA! ARRESTATA (E GIA' RILASCIATA) NICOLA STRGEON, EX PREMIER INDIPENDENDISTA
Redazione, 12 giugno 2023.
In Scozia è esplosa, l'operazione Branchform.
Sulla base di un'accusa della polizia scozzese che sostiene che più di 600.000 sterline siano state sottratte alle casse del partito SNP che si erano riempite grazie alle donazioni fatte per sostenere le campagne indipendentiste.
Nicola Sturgeon, leader del partito e premier scozzese, si era dimessa ai primi di aprile.
Sturgeon è stata arrestata e rilasciata poco dopo, come era già capitato ad altri due esponenti dello stesso SNP.
L' SNP, è il Partito Nazionale Scozzese, di orientamento nazionalista, regionalista e socialdemocratico attivo in Scozia. Sostiene e rivendica l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito di Gran Bretagna.
A subire la stessa sorte, prima di lei, il marito Peter Murrell, amministratore di SNP da 24 anni e Colin Beattie, tesoriere del partito.
Il New York Times ha appena aggiornato sul tema confermando l'arresto di Sturgenon dagli agenti di polizia che indagano sulle finanze del potente Scottish National Party.
Osserva che che la notizia aggrava le crisi del partito e infligge un nuovo colpo alla sua campagna per l'indipendenza scozzese.
Già rilasciata senza che a suo carico sia stata formulata un'accusa, lei ha dichiarato: So oltre ogni dubbio che in realtà sono innocente di qualsiasi illecito.
L'inchiesta Branchform è storia vecchia, iniziata nel 2021, era partita dall'esame della gestione di circa 750.000 dollari in donazioni raccolte per la campagna per un secondo voto di indipendenza della Scozia, prospettiva di un referendum sgradito al Regno Unito.
E, da qui nasce il dubbio che anche in Scozia si usi l'arma delle indagini di polizia, del massacro pubblico della reputazione di chi, nella sua attività politica, punti dritto alla "sovranità" e all'indipendenza.
L'ipotesi su cui si indaga è che il marito di Sturgeon abbia fatto un prestito, attingendo alle casse del partito, per finanziare una festa.
Ma, che "festa"? Perchè se si è trattato di una "festa" organizzata nel contesto di sensibilizzazione per la causa dell'indipendenza, questa sarebbe attività politica e non altro, quindi, legittima.
Sturgeon alla guida della Scozia da più di otto anni, si era dimessa sostenendo di essere esausta dopo aver lavorato a lungo per convincere le persone a sostenere l'indipendenza.
Chi svolge pari attività, sfidando lo status quo, capisce che possa avere ragione; spiegare, motivare, convincere è esercizio estremamente defatigante e lo è certo dopo otto anni.
Dopo le dimissioni di Sturgeon, alla guida del partito e del Paese è stato eletto, nel 2023, il trentottenne Humza Yousaf che ha dovuto smentire l'accusa di chi afferma che il suo partito sia sull'orlo della bancarotta.
Humza Yousaf ha nominato un Ministro dedicato all'indipendenza dela Scozia.
Malcolm Offord, ministro dello Scotland Office, si è detto "preoccupato" per la decisione di Humza Yousaf di creare il ruolo e ha affermato che il governo britannico ritiene che "i soldi dei contribuenti potrebbero essere spesi in modo più saggio".
Ovvio che il Governo britannico abbia una tale posizione, anche per bocca di Offord...
Offord è stato riconfermato Sottosegretario di Stato parlamentare presso l'ufficio scozzese da Liz Truss ed ancora da Rishi Sunak nell' aprile 2023.
E' un uomo del Regno...
Offord ha detto che l'unico modo in cui il governo del Regno Unito poteva intervenire era "attraverso i tribunali....
Il problema qui è che la devoluzione... è stata concepita per essere un costrutto in cui i governi del Regno Unito e della Scozia avrebbero lavorato insieme in unità.
Non era previsto che avremmo avuto una situazione in cui il governo scozzese avrebbe cercato ogni opportunità per trovare divisioni e deviazioni lontano da Westminster, e quindi non ci sono leve pratiche o meccanismi integrati nell'architettura della devolution per consentire al governo britannico di intervenire direttamente in materia devoluta, se non per via giudiziaria.
Abbiamo già avuto la sentenza della Corte Suprema. La posizione del governo del Regno Unito è quella di continuare a chiedere al governo scozzese di concentrarsi sulle vere priorità del popolo scozzese e di porre fine a questa ossesione per l'indipendenza.
Ancora oggi, con re Carlo III, ci sono i Reami del Commonwealth.
Quindici Stati il cui capo di Stato è re Carlo III, come in Australia in cui Carlo III ha il titolo di Sua Maestà Carlo III, re d'Australia.
Escluso il Regno Unito, il sovrano nomina, su indicazione del governo del reame in questione, un Governatore Generale che lo rappresenta come capo di Stato de facto e che esercita i poteri di un capo di Stato in regime parlamentare.
Nel Canada, il sovrano è rappresentato da un Tenente Governatore nominato per ogni provincia.
In 15 dei 56 stati che aderiscono al Commonwealth il capo di stato coincide con la persona sovrana del Regno Unito.
Quindi, oltre che del Regno Unito, ora Carlo III è re di altri 14 Paesi: Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu.
La popolazione totale ammonta a circa 143.000.000 abitanti, compresi i britannici.