NESSUN RISCHIO DI DEFAULT PER LA RUSSIA

NESSUN RISCHIO DI DEFAULT PER LA RUSSIA
ANTON SILUANOV

Giannina Puddu, 26 maggio 2022.

Il lancio continuo della prospettiva di scenari drammatici che potrebbero colpire il "nemico" è un'arma di guerra, al pari dei missili e dei carri armati.

Quando, però, se ne abusa, si crea disinformazione  anche nelle aree che, di fatto, non avrebbero o proprio non hanno, ragioni fondate per riconoscere lo stesso "nemico" che si attacca con il missile mediatico.

E' da tempo che si prospetta l'imminente default della Russia e, francamente, questa dichiarazione risulta, a questo punto,  stucchevole.

Tra l'altro, questo atteggiamento americano, tradisce la fiducia internazionale nel suo sistema finanziario che rischia di uscire da questa partita, giocata da biscassiere,  fortemente indebolito.

In Finanza, la "fiducia" è la base su cui si fondano tutte le relazioni e se questa viene tradita i rapporti si deteriorano fino a chiudersi.

Ancora oggi, gli USA dominano l'ambiente finanziario globale ma, pare, che il loro dominio volga al termine, anche per effetto di autogoal come questo.

Anche i "nemici" si combattono con lealtà e buon senso, la forza deve essere dosata e proporzionata.

Chi, potrà ancora fidarsi della finanza americana che abusa del suo ruolo, secondo convenienza?

Non basta aver conquistato una posizione di "dominio", serve conservarla, dimostrando di essere, sempre, all'altezza.

Oggi, tocca alla Russia, domani potrebbe toccare a chiunque risulti, per qualunque ragione, inviso agli USA.

Si potrebbe assistere ad un progressivo affrancamento dai sistemi finanziari americani, per non rischiare di finire in un cul de sac.

Inoltre, si ha una condizione di default nel momento in cui, chi abbia da onorare un debito, non abbia i soldi per saldare le sue scadenze di pagamento.

Questo, non è il caso della Russia.

La Russia è in grado di pagare.

La questione è altra, gli USA cercano di impedire alla Russia di pagare e ieri, 25 maggio, pare abbiano chiuso l'ultimo percorso nel sistema dei pagamenti internazionali, utile a perfezionare il saldo attraverso le banche americane.

Le scadenze prossime comprendono 20 miliardi di dollari per obbligazioni in scadenza, oltre 500 milioni di dollari di quota interessi entro giugno.

Superare questo argine eretto dagli USA contro la Russia non è poi così difficile.

Già nel mese di marzo, il Ministro delle Finanze Russo, Anton Siluanov, aveva anticipato che la Russia avrebbe saldato il suo debito pubblico in rubli, al tasso di cambio della sua Banca Centrale.

Ha dichiarato che: Dal momento che il rifiuto di estendere questa esenzione rende impossibile continuare a onorare il debito estero in dollari, i rimborsi saranno effettuati in valuta russa con la possibilità di convertirli successivamente nella valuta originale tramite il Sistema di deposito accentrato che fungerà da agente-pagatore.