NELL'APPARENTE BELLICOSA POLONIA, MIGLIAIA DI MILITARI ABBANDONANO L'ESERCITO...
Redazione, 21 marzo 2023.
Le notizie che ci arrivano narrano di una Polonia guerrafondaia e risoluta, sempre pronta a schierarsi sul fronte ucraino contro la Russia.
Ma, pur con fatica, si fa strada un racconto diverso che svela gli umori effettivi in terra polacca.
Il ministro della Difesa nazionale Mariusz Błaszczak ha emesso un comunicato per assicurare che non sia in corso l'esodo dei militari di carriera dall'esercito polacco.
E' noto che, proprio quando il fatto è reale, il vertice dell'istituzione coinvolta si affretti a smentirlo per evitare che si alimenti un sentimento popolare contrario a quello di cui ha bisogno per attuare il suo programma.
E, infatti, già il 3 febbraio u.s. si poteva leggere che diverse migliaia di soldati polacchi avevano lasciato l'esercito.
Sono seguiti i comunicati ufficiali, ancora a cura del ministero della Difesa nazionale che aveva confermato che:
- alla fine del 2022, 8.988 soldati professionisti delle forze operative si erano tolti le divise.
- nel gennaio di quest'anno, più di 4.000 persone hanno chiesto il congedo civile.
- ancora nel 2022, si erano dimessi anche 8.000 volontari delle Forze di Difesa Territoriale.
Questi numeri sono anomali e allarmanti per chi deve mantenere attivo l'esercito polacco.
Secondo i dati ufficiali, l'esercito polacco è composto da 160.000 soldati e comprendono i volontari della WOT ( le truppe operative o studenti delle università militari).
Dal 2015, quando Andrzej Duda era diventato presidente e quando Law and Justice aveva preso il sopravvento, era inizata l'attività volta ad incrementare il numero dell'esercito polacco.
E' stata rifondata, per esmpio, la Brigata meccanizzata di Lublino (liquidata nel 2011).
Mariusz Błaszczak ha annunciato che l'esercito polacco deve arrivare a contare 300.000 uomini.
Ma, tra le dimissioni a cascata e lo scarso interesse per la "professione", pare non trattarsi di un obiettivo facile da raggiungere.
E, dunque, Blaszczak incoraggia vivamente tutti coloro che stanno considerando il loro percorso di vita a scegliere il servizio nell'esercito polacco.
L'attività di reclutamento è incessante ed ogni occasione è colta, perfino in occasione delle fiere, grazie agli investimenti militari previsti fino al 4% del PIL nazionale.
In parallelo, nelle piazze di Varsavia sono comparsi cartelli con la scritta: Questo non è un nostro problema!
Ci sono state marce "contro la guerra" e "antiamericane".
Coinvolte molte persone provenienti da tutta la Polonia.
Si registra un numero crescente di polacchi con un atteggiamento negativo nei confronti del sostegno all'Ucraina.
E, l'informazione anti-ucraina si sta diffondendo nello spazio Internet polacco.
Più di 70 canali su Telegram esprimono contenuti in linea con gli interessi russi e contro l'Ucraina.
Su Facebook, diverse migliaia di polacchi si oppongono apertamente all' ”ucrainizzazione della Polonia”.
Qualcuno ipotizza che questi mezzi siano implementati, supportati o ispirati dai propagandisti del Cremlino.
Ma, si può fare la stessa ipotesi per chi abbia l'atteggiamento opposto.
E, tant'è, non pare che i polacchi siano così propensi ad immolarsi in massa alla causa ucraina.