Mentre l' Asia rimane piatta o con meno di mezzo punto percentuale.
La differenza, soprattutto sul Nasdaq e sul FTSEMIB, la fanno sempre gli shortisti e non solo, ed anche chi si accoda, al primo accenno di tenuta del mercato, e che,involontariamente, provoca il rialzo, sopratutto nella seconda parte delle sedute.
Dollaro debole, che rifiata un po', petrolio che vive la sua stagione di perfetto range, paradiso dei traders, tassi con diversa velocità e percentuale di aumento, fra FED e BCE ...poco importa.
Si sta preparando ed apparecchiando, per noi, un bel "trappolone".
Finché il gioco dura va tutto bene, anche utilizzando o meno le Candle Stick giapponesi, le onde di Elliot, il Fibonacci, la volumetria e l' ipercomprato/venduto.
Forse meglio leggere gli ultimi due articoli di Roubini, usciti fra Dicembre e Gennaio, ....catastrofici o anche gli ultimi di Riolfi sul Corriere economia del lunedì scorso, ...realistici.
La verità, che nessuno peraltro conosce, ....sta nel mezzo.
FTSE MIB
Più evidente il movimento sul FTSE MIB, come accennato, con interventi sui titoli, come ENI, Intesa ed Unicredit, oltre che sul future Fib e, non dimentichiamolo, anche sulle opzioni, che in questo caso vengono continuamente "rollate" sulla stessa scadenza, o sulla successiva, sia al ribasso che al rialzo, in maniera frenetica dai day traders e non solo.
Quindi un mercato ultra tecnico e supermanipolabile e da cui per lo meno stare lontani, soprattutto per la gran parte degli investitori ed i meno esperti.
Intesa&Unicredit
La risposta qui è abbastanza semplice. Sempre meglio il primo della classe, nel settore, Intesa in assoluto.
Anche qui, siamo giunti però al capolinea, per entrambi, solo gli aumenti dei tassi, passati e futuri, possono aiutare ancora questi due bancari.
Ma pochi si domandano "a chi le banche potranno prestare il danaro, così sempre più caro?"
I mutui richiesti già sono in frenata e in alcuni casi in picchiata.
Seguiranno i prestiti per consumi. Consigliamo quindi di vendere Unicredit, che a distanza di due anni sta rimanendo ancora sola e non si intravede neanche lontanamente un ' operazione importante di M&A, del tipo Intesa UBI. Area di vendita fra 14,80/90 e 15,20/30, su cui dovrebbe sostare un po' in questo ristretto range.
Per Intesa, che ha ormai alle spalle da tempo, l' integrazione di UBI, che ha dato già i suoi frutti in termine di redditività, possiamo solo suggerire di alleggerire come minimo un buon 50%, in area compresa fra 2,35 e 2,38. E tenere la restante parte, coperta da vendita opzioni call strike 2,40 Giugno otm (out the Money) fino allo stacco dividendo esercizio 2022. Dividendo, liquidità di titolo ed opzioni, e quanto sopra scritto, spostano i giudizi, a favore di quest' ultima.
Decidere poi in base al mercato che ci sarà ed al corso del titolo in quel momento.
Titoli
Più il mercato sembra imballato, pur nella sua tendenza, e piu, come scritto e risposto in precedenza, rimane un non senso evidenziare oggi alcuni titoli da acquistare.
Lo stock piking si potrà fare nei tempi e nei modi che riterremo adeguati, in concomitanza con gli obiettivi di indice che ci siamo posti.
Possiamo però, come nelle precedenti interviste, segnalare più che i titoli "che sono rimasti indietro", che molta stampa generalista ama suggerire ed indicare, quelli più adatti a contrastare e riequilibrare un trend molto atipico come l' attuale.
Insomma inserire, come i nostri lettori abbonati ben sanno, leggendo le nostre lettere quotidiane, degli assett "contrarian", come il dollaro, l' argento, le opzioni, i Treasury a 2 anni etc etc.
Ed alcuni titoli , come Stellantis, ENI, Leonardo, NEXI, Telecomrnc, Moncler, BancoBpm, BPER.
Banca Sondrio, Credem, Piquadro, UnipolSai, EL.EN, Valsoia, Centrale del Latte, Tamburi, oltre a quelli già indicati più sopra.
Laddove possibile, coprire, meglio, i titoli con vendita di opzioni call nei modi e nei tempi corretti.