Music Business - A Roma si sposano lavoro e musica
Che la musica sia ancora uno degli ultimi avamposti `macina soldi` in tempo di crisi lo sappiamo eccome e la nostra rubrica è qui a dimostrarvelo.
Non per nulla il tradizionale appuntamento con la musica, organizzato da Cgil, Cisl e Uil, è stato un successo, nonostante le difficoltà ‘burocratiche’ con il Campidoglio e la pioggia che è caduta sulla Capitale intorno alle 13. Francesco Pannofino e Virginia Raffaele hanno ‘tenuto’ la scena, cercando di far primeggiare gli artisti sul palco senza eccedere in personalismi.
Sin dall’anteprima delle ore 15 c’è stata tanta qualità musicale con una punta di eccellenza con l’esibizione dei Nobraino. Il cantante Lorenzo Kruger, nel corso dell’esecuzione de Il Mangiabandiere (brano che tratta il tema dei militari in missione), si è rasato i capelli in diretta: un gesto innovativo su un palco che pure è stato calcato da mostri sacri del rock.
Ifanews ha sfruttato la pausa per intervistare un presente, un vero e proprio aficionados dei `concerti evento`, Michele, romano di 26 anni `Quando inizia la stagione primaverile mi faccio un vero e proprio piano d`azione dei concerti. Per me la musica è vita, aiuta a dimenticare le difficoltà che viviamo ogni giorno, comprese quelle legate alla crisi di cui si parla`
Gli A67 e i Sud Sound System hanno poi scaldato il pubblico con il loro hip-hop impegnato con forte ‘radicamento’ nel territorio, i primi a Napoli e i secondi nel Salento. Prima della pausa il Teatro degli Orrori e gli statunitensi Young the Giant hanno portato prima il rock ‘intellettuale’ e poi una buona dose di pop.
Dopo la pausa, poi, Nina Zilli ha rimesso in moto i presenti, facendo ballare la piazza con il suo soul e aprendo la strada all’esibizione di Alessandro Mannarino, altrettanto bravo a far partecipare il pubblico. L’arrivo di Caparezza è stato l’apice della serata: l’artista pugliese ha dosato impegno, ironie ed energia, mandando in visibilio Piazza San Giovanni con Vieni a ballare in Puglia. I Subsonica hanno cavalcato l’onda di un pubblico già ‘caldo’ e che come vuole la tradizione dopo le ore 23 (alla fine dell’esibizione di Samuel&Co.) inizia a sfollare.
Il Concertone si è chiusa con la piccola parentesi polemica: gli Afterhours non hanno suonato. La band milanese ha lasciato lo spettacolo perché era stato chiesto uno slittamento sull’orario previsto dal programma. D`altra parte gli affari sono affari. Anche musicali