Fino a qualche tempo per la gente comune termini come `derivati` e `credit swaps` non erano così familiari, e anche chi ne aveva sentito parlare non ne conosceva benissimo le reali funzioni. In questi ultimi anni però le cose sono cambiate e sono in molti quelli che adesso hanno imparato - spesso a loro spese - che quelle parole indicano schemi computerizzati tanto ingegnosi che possono fare nascere soldi `buoni` da debiti `cattivi` e riempire le tasche degli operatori di Wall Street di milioni mentre le compagnie e gli investitori vanno in bancarotta.
Questi sono i procedimenti messi a nudo nel film ‘Inside Job’ di Charles Ferguson, un documentario arrabbiato, arguto ed egregiamente scritto su come l’industria finanziaria americana si sia organizzata per riuscire a frodare l’investitore statunitense medio. L’errore cruciale è stato però quello di permettere alle istituzioni finanziarie di effettuare scambi e operazioni per loro stesso conto. Oggi, molte grandi trading banks scommettono ad esempio contro i loro stessi clienti.
Nel mercato immobiliare, le banche hanno promosso in maniera aggressiva dei mutui a persone che non potevano permetterseli. Questi sono stati uniti in `pacchetti` e sono poi apparsi sui bilanci come asset tangibili quando invece erano privi valore. Le istituzioni, assemblandoli, hanno così coperto i propri prestiti scommettendoci contro. Quando le ipoteche sono saltate, i profitti sono stati fatti nonostante e proprio a causa del fallimento. Questo procedimento è stato poi preso di mira dalle misure contenute nella riforma finanziaria a cui molti rappresentanti in entrambi i partiti (democratici e repubblicani) si sono però opposti, perché - chiaramente - i lobbisti li hanno persuasi ad agire in quel modo. Non pare essereci comunque alcuna giustificazione morale per come Wall Street funziona di questi tempi.
Un Gruppo di Chicago chiamato Magnetar ad esempio ha avuto particolare successo nel creare strumenti ‘avvelenati’, col solo scopo di `coprirsi` nei loro confronti.
Molti dei grandi giocatori di Wall Street sapevano esattamente cosa la ‘Magnetar Trade’ fosse e l’hanno lo stesso accolta a braccia aperte. Più mutui fallivano, più soldi entravano nelle loro casse. Questi hanno effettivamente continuato a vendere ipoteche ‘fallate’ ai loro clienti spacciandole per buoni investimenti.
C`è stato un famoso scambio di battute sul C-Span durante il quale il Senatore del Michigan Carl Levin ha messo sulla graticola Daniel Sparks, capo del dipartimento ipoteche di Goldman Sachs, incalzandolo sul perché la compagnia avesse venduto aggressivamente investimenti che i suoi stessi traders descrivevano gli uni con gli altri come ‘shitty’. E` stato interessante vedere come Sparks sia riuscito a rimanere composto mentre Levin lo fustigava con la parola `shitty` ancora e ancora.
Questo clima riguardante Wall Street aiuta a capire meglio la testimonianza al Senato - protrattasi per quasi due anni - che ha visto coinvolto Richard Fuld, Ceo di Lehman Brothers, il quale è stato in grado di difendere i 484 milioni di dollari di bonus ricevuti dopo aver condotto la sua società alla bancarotta. Lawrence MacDonald, che ha scritto un libro sul collasso della Lehman, ha dichiarato a PBS Newshour: “L’autista di Fuld chiamava in Lehman Bros., e uno degli ascensori nell’edificio veniva fermato. Un agente della sicurezza veniva quindi fuori e lo teneva bloccato finchè il Sig. Fuld non arrivava alla porta sul retro. A quel punto c’erano solo 15 piedi tra il `Re` Richard Fuld e la marmaglia, così immagino ci chiamasse”.
Qualcuno potrebbe anche essere portato a sostenere che questo comportamento fosse normale, essendo Fuld il capo, ma in realtà si tratta di un comportamento tutt`altro che simpatico. Chi non ha mai aspettato e poi preso un ascensore col proprio superiore senza che scattassero sguardi `schifati`?
Uno degli aspetti più affascinanti di `Inside job` riguarda senza dubbio le confessioni rilasciate di fronte alle telecamere di Kristin Davis, una `madam` di Wall Street, la quale rivela che allo Stock Exchange si operava in ambienti nei quali sesso e cocaina erano all`ordine del giorno, sia per i clienti stimati che per i trader stessi. Davis sostiene che questi `vizietti` erano parte integrante della cultura aziendale (si parla di prostitute da 1.000$ l’ora) e lei e le sue ragazze non capivano come alcuni traders potessero anche soltanto mettersi davanti ad uno schermo dopo alcune nottate.
Tutto questo non poteva che portare alla questione della riforma finanziaria, non solo per gli Stati Uniti, che alla fine qualcosa hanno dovuto fare, ma anche per l`Europa e l`Italia, vista la situazione attuale. C`era infatti bisogno di tornare ad un`era di trasparenza, di ripristinare un mercato degli investimenti che fossero effettivamente quello che sembravano. Era necessario assicurarsi che le banche di investimento venissero private del diritto di commerciare per il proprio stesso tornaconto e tornassere piuttosto a lavorare per i loro clienti. Nei giorni che han preceduto la deregulation, era difficile ottenere un mutuo da una banca che non credeva che il cliente potesse effettuarne il pagamento. Negli ultimi anni invece, come apparso chiaramente allo scoppio della `bolla` immobiliare, era assai difficile non riuscire ad ottenerne uno.
I mutui `cattivi` sono stati affettati e tagliati in così tanti derivati che le banche stesse non avevano idea di quale documento fossero in possesso. In uno dei momenti più originali, nel pieno della crisi immobiliare, la Repubblicana Marcy Kaptur (Ohio) ha consigliato ai suoi elettori: `Se una banca vi dice di no, non tiratevi indietro e richiedete che vi forniscano una copia cartacea della vostra ipoteca. In molti casi, non potranno`. Si sono rivelate parole profetiche.
Presentato al festival di Cannes e vincitore dell`Oscar come `Miglior documentario`, da noi non è purtroppo mai passato dalle sale cinematografiche ed è stato solo recentemente editato direttamente per il mercato dell’home video.
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