Monti sfida il Vaticano, i dubbi americani
«Niente è sacrosanto nella crisi del debito in Italia, e così il governo dei tecnici guidato da Mario Monti ha deciso di sfidare il potere del Vaticano, imponendo l`Ici sui beni commerciali della Chiesa».
È quanto scrive stamane il Financial Times, ripreso da Ansa, sottolineando che si tratta di una «mossa audace». Il quotidiano della City di Londra sostiene che un provvedimento del genere «era stato evitato dal governo precedente» perchè l`ex premier «Silvio Berlusconi non voleva inimicarsi la Chiesa, già critica davanti ai suoi scandali sessuali e ad uno stile di vita appariscente». Ma contemporaneamente, sottolinea il giornale londinese in un diverso articolo della corrispondente da Milano, Rachel Sanderson, i «principi machiavellici» del capitalismo italiano proveranno ad opporsi alle riforme di Monti. «Fin da quando Machiavelli scrisse `Il Principe`, per gli imprenditori e banchieri italiani l`ambito premio a cui aspirare non sono solo i soldi ma il potere», scrive l`autrice. «In questo modo il capitalismo italiano si è evoluto in una ragnatela di partecipazioni incrociate che permette ad una elite finanziaria ed imprenditrice di sedere in più consigli di amministrazione, esercitando potere su diverse società anche solo attraverso il controllo di una piccola quota».
Ma con l`arrivo di Monti, «è come se fosse stato gettato un botto di Capodanno nel salotto buono dell`Italia», aggiunge l`Ft, spiegando che «un paio di righe nel decreto Salva-Italia, che sono state ignorate, indicano che dal 25 aprile sarà illegale sedere nel consiglio di amministrazione di più istituti finanziari operativi nello stesso settore». «Il bersaglio di questa norma è chiaro», sottolinea il giornale, ossia il «triumvirato composto da Unicredit, Generali e Mediobanca dove non meno di sei persone siedono in almeno due consigli di amministrazione su tre».