Monti presenta l`euro all`Onu. Una ricetta di successo
Questa sera, a New York, Mario Monti parteciperà al ricevimento di Barack Obama in onore dell`Assemblea generale dell`Onu.
Mercoledì, Monti debutterà con il discorso (dopo tre anni di assenza da parte di primi ministri italiani) ai 120 capi di Stato. Vi è grande interesse per almeno due motivi: 1)`super Mario` è divenuto per la Casa Bianca il big player dell`Europa. Lo ha confermato pochi giorni fa l`ambasciatore Thorne quando ha voluto far sapere che Obama si sente regolarmente al telefono con Monti cui attribuisce grande valore sulle vicende europee. 2) Proprio questo riconoscimento rende attuale il contenuto del discorso poiché affronterà la questione che conosce meglio e cioè l`eurocrisi, la sua visione sulle prospettive dell`Europa e dell`Italia. Argomenti al centro dell`attenzione internazionale dopo la paura del luglio scorso dove i catastrofisti dilagavano e preannunciavano sciagure e crolli dell`euro. Aver trovato un punto di equlibrio tra dollaro ed euro (tornato a quota 1,30 sul biglietto verde) è stato un grande successo di Obama con l`ausilio di Monti e l`azione determinante di Bernanke-Draghi. Per misurare l`importanza di quanto avvenuto dopo il vertice europeo del 28 luglio, basti confrontare i `nein` dei mesi passati sia di Angela Merkel che della Bundesbank alle recentissime dichiarazioni del ministro degli esteri tedesco Westerwelle a favore della politica di Monti: `La Bce ci sta portando fuori dalla crisi e l`euro scoppia di salute`. I risultati pratici sono sotto gli occhi di tutti: al successo delle emissioni di Titoli di Stato italiani (forte richiesta e tassi nettamente inferiori) hanno fatto seguito emissioni di titoli sovrani di Irlanda, Portogallo, Spagna coronate da altrettanto successo. `Vediamo già la luce in fondo al tunnel` ha detto Westerwelle. Ed oggi Monti ha chiosato: ` La ripresa, se pur graduale, è già iniziata`. Le esportazioni italiane a luglio, con un surplus di 4,5 miliardi in sette mesi, sono il miglior risultato da 14 anni. Anno su anno le vendite sono cresciute del 30% verso i Paesi Asean, del 22% verso gli Stati Uniti, del 21% verso i Paesi Opec. Dove l`arma vincente è stata la qualità specie nei settori delle macchine utensili e della tecnologia. Una prova in più sulla bontà della `ricetta Monti` tutta basata sul rilancio del sistema-Italia (secondo paese manifatturiero dopo la Germania) e sulla riforma interna dove la priorità è il blocco degli sprechi di denaro pubblico, la riduzione dei fardelli sull`attività delle imprese, l`attrazione degli investimenti esteri. Premesse necessarie e indispensabili per ridurre i balzelli e la esasperante pressione fiscale. Sono queste le cose che Monti illustrerà dal podio dell`Onu con una impronta ispirata alle politiche di medio e lungo periodo. Il primo ministro italiano si presenta a New York con una squadra di eccellenza. Vi sono il ministro degli esteri Giulio Terzi, già ambasciatore al Palazzo di Vetro e a Washington, e il super esperto sottosegretario Staffan de Mistura, ben noto capomissione a Bagdad e Kabul. L`eurozona torna da protagonista sullo scacchiere mondiale. L`attacco all`euro è di fatto rientrato. Ora, i mercati aspettano le elezioni Usa del prossimo novembre. Ma un dato è certo: tutti hanno capito che occorre una fortissima collaborazione internazionale per uscire dalla crisi congiunturale. Anche la Cina. Ciò si riflette nella contrazione della volatilità sui bonds, quasi dimezzata in tre mesi. Non a caso gli investitori ora puntano sull`euro. Per Monti un risultato che tutti rispettano.
Scritto da Guido Colomba, membro del Direttivo AssoFinance – Direttore responsabile “The Financial Review”