Monti e la svolta europea
Scritto da Guido Colomba, membro del direttivo Assofinance. E` il momento di fare il punto della situazione. Da quel 21 dicembre in cui le banche hanno ottenuto dalla Bce 489 miliardi di euro al tasso dell`1% vi sono state due conseguenze: 1) sono scesi in modo significativo i tassi di interesse sui titoli di Stato (Bot Btp ecc.) e sui mercati monetari Eonia e Euribor; 2) si sono riprese le Borse.
Un successo sottolineato dallo stesso presidente della Bce, Mario Draghi, che ha anche rimproverato l`Eba per aver condotto gli stress test nel momento sbagliato con effetto pro-ciclico. Poi è scattata la fase due, il 18 gennaio, con la riduzione al 50 per cento (dal due all`uno per cento) delle riserve obbligatorie delle banche presso le rispettive banche centrali nazionali. Una mossa che ha liberato liquidità e `collateral` per oltre 100 miliardi di euro. Da allora la liquidità in eccesso presso la Bce, dal livello record di 528 miliardi è scesa rapidamente come è confermato dal successo ottenuto in questi giorni dalle emissioni pubbliche di Italia, Spagna e Francia. La prima fase ha conseguito un grande risultato poiché ha impedito una crisi sistemica di liquidità ed ha garantito il successo dei titoli di Stato emessi nell`eurozona a tassi decrescenti. Per l`Italia, al centro del ciclone per le dimensioni del suo debito, i tassi sui Btp a 10 anni sono scesi sotto il 5%. Allo stesso tempo le banche italiane hanno ottenuto un forte risultato internazionale nell`emissione di nuovi bonds tanto che le due maggiori aziende di credito, Unicredit e IntesaSanPaolo, sono già sopra il livello del 9% di Core Tier 1.
Dunque, il governo Monti in soli due mesi ha incassato un doppio successo. Ora, la seconda fase riguarda il funding all`economia reale. Qui vi sono le dolenti note per il sistema bancario europeo relativo al forte aumento delle sofferenze. In Italia le sofferenze sui crediti non recuperati hanno superato i 100 miliardi di euro. Ma l`esperienza della Federal Reserve statunitense dimostra che gli aiuti finanziari all`economia reale, se gestiti con intelligenza, possono dare ottimi risultati. L`esempio più significativo è quello di Fiat-Chrysler che, grazie all`aiuto iniziale della Fed e all`appoggio dei sindacati, sta macinando successi dopo successi. Ecco perchè il premier italiano Monti, incassato il plauso dei leaders occidentali con Obama in testa, chiede un maggior impegno dalla Germania visto che ora l`obiettivo è far uscire l`Europa dalla recessione il più rapidamente possibile e riequilibrare i vantaggi competitivi concessi al governo di Berlino in termini di costo del denaro per le aziende tedesche. Un aspetto cui guardano tutti, dagli Usa ai Paesi del Brics. Monti chiede anche ai sindacati italiani di fare la loro parte e di riformare il sistema, congelato dalla gabbia attuale dell’art.18 e perciò poco competitivo. I sindacati, pur recalcitranti e pronti alla battaglia, capiscono che non è più rinviabile l`allineamento del sistema italiano (dove la Cassa integrazioni è diventata una specie di Cassa del Mezzogiorno anni ‘60) al resto dell`Europa che conta. Monti andrà avanti su questo obiettivo in tempi molto rapidi.