Milano, il comune di ingrassa con le tasse e perde peso con le spese

Il bilancio del Comune di Milano si ingrossa: crescono le entrate tributarie, tra tasse e imposte, e le spese di Palazzo Marino.

Il preventivo 2012 segna infatti un incremento di 252 milioni di euro in entrate da tributi rispetto al consuntivo del 2011. Quasi raddoppiate le imposte (da 455,7 a 743,1 milioni) e in salita anche le tasse (da 228,6 a 281,8). Un flusso di denaro che va ad alimentare la spesa, anch`essa cresciuta di 215 milioni di euro (sempre rispetto al consuntivo dell`anno scorso). L`aumento della spesa corrente (il cui totale si assesta a 2,6 miliardi di euro) oltre che sul consuntivo 2011 (su cui era intervenuta la `spending review dell`assessore al Bilancio Bruno Tabacci) si registra anche sul previsionale dell`anno scorso, con un +107 milioni rispetto ai 2,5 miliardi previsti dall`allora amministrazione Moratti. Il personale è l`unico settore, con il decentramento, a registrare un taglio nel 2012: si passa dai 668,2 milioni del consuntivo 2011 ai 650,9 delle previsioni per quest`anno. Tutti gli altri segnano invece un aumento. Si spazia dalla Mobilità (+72 milioni) alla Casa (che raddoppia, 82,8 contro 42,5), dalla Cultura (+7) alle Politiche per il lavoro (+10), dalla Sicurezza (+10) alle Politiche sociali (+4), per finire con il Gabinetto del sindaco, passato da 7 a 11,6 milioni di euro.

«Avevamo già tagliato in maniera molto puntuale nel 2011 - ha ricordato Tabacci al termine della Commissione Bilancio - e su molte voci siamo al minimo vitale». Per questo motivo «non abbiamo strangolato la spesa, ma voluto dare respiro» in una linea di bilancio «anticiclica: l`economia va male e noi cerchiamo di non affossarla». Ma l`assessore, seppur non esplicitamente, ha ammesso che resistenze in Giunta sulla spending review ci sono state. «Avreste dovuto vedere le richieste» degli assessorati, ha risposto alle domande dei cronisti al riguardo. Tanto che Tabacci ha lanciato un appello al Consiglio comunale: «Bisogna creare i presupposti per fare di più» sul fronte dei tagli ma «dai banchi di maggioranza e opposizione idee su tagli non ne ho viste. Le facciano».

«Il Comune è come un tossicodipendente a cui questa giunta non è in grado di ridurre le dosi», è il commento del capogruppo Pdl Carlo Masseroli. «Non c`è traccia nel bilancio di spending review, è il contrario di quello che chiedono i milanesi: è più tasse, più spesa pubblica». Sulla stessa lunghezza d`onda è la Lega che con Luca Lepore parla di «un bilancio che ricade sulle spalle dei milanesi. Ma chi gestisce bene deve far risparmiare». Nella maggioranza, Patrizia Quartieri (Sel) difende invece l`operato della giunta. «Più di così non si poteva tagliare senza intaccare la qualità dei servizi» visto che la scelta è stata «di non aumentare le tariffe». Raccoglie invece la sollecitazione a suggerimenti sulla spending review la capogruppo dei democratici Carmela Rozza che assicura l`apporto del suo partito. «Sui tagli il Pd c`è», spiega Rozza anticipando la richiesta di una spending review «da 100 milioni» nel 2013. Dall`opposizione infine Mattia Calise del Movimento 5 Stelle ricorda come «idee ne abbiamo e le abbiamo avanzate ma per ora non ci sono state date risposte. Serve però coinvolgimento e non il voto a delibera chiusa».

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