MILANO. GRUPPO SAN DONATO. ISTITUTO GALEAZZI. LETTERA APERTA A FABRIZIO PREGLIASCO CHE NEGA LE CURE AI NON VACCINATI.
Giannina Puddu, 19 gennaio 2022.
Egregio prof. Ernesto Fabrizio Pregliasco,
lei è un ragazzo del '59, nato a Rho, marito di Carolina Pellegrini e padre di due figli maschi, Paolo Vittorio e Federico Aldo.
Poi, in secondo luogo, è il "dominus" dell'Istituto Galeazzi di Milano che fa parte del Gruppo San Donato, sede in cui lei esercita il suo ruolo di medico e di manager.
E' stato triste apprendere dal programma del simpatico, bravo ed eccentrico Mario Giordano, FUORI DAL CORO, che lei, attraverso il suo ordine, rifiuta le cure e gli interventi ai pazienti che non siano vaccinati, nel suo ospedale.
Mario Giordano non è un mio idolo e lo ascolto con spirito critico, apprezzando, nel suo lavoro, ciò che appare fatto bene.
Il servizio di Giordano sul suo Galeazzi, è ben documentato, come lei saprà certamente, e non vi è dubbio circa l'autenticità della notizia e si tratta di una brutta notizia.
Ovviamente, lei non ha perso tempo e si è speso per la sua replica divulgando un comunicato in cui, tra l'altro, ha detto che "Le visite ambulatoriali sono garantite a tutti i pazienti, così come l’attività chirurgica ambulatoriale viene assicurata con la presentazione di un Green pass base, secondo le indicazioni ministeriali. Per gli interventi non urgenti che coinvolgono pazienti con fragilità, è stata data l’indicazione, previa valutazione dei medici dell’équipe di riferimento, di posticiparli, non certo di rifiutarli. Questi pazienti potrebbero determinare l’impegno della terapia intensiva, che dobbiamo mantenere il più possibile operativa, anche per i ricoverati COVID-19 positivi. Tali disposizioni sono per tutelare la salute di ogni paziente che afferisce all’ospedale e limitare i rischi correlati a questo momento pandemico".
Dal servizio di FUORI DAL CORO non pare davvero che le visite siano garantite a tutti i pazienti.
Gli interventi non urgenti che coinvolgono pazienti con fragilità sarebbero posticipati e non rifiutati.
Neanche questo è sembrato emergere dal servizio e dalle dirette testimonianze dei pazienti e dei suoi dipendenti.
Quale sarebbe la fragilità di un giovane di 25 anni che non può usare la mano e necessita del vostro interveno per riacquistarne l'uso naturale?
Come può includere nella categoria delle non-urgenze, l'intervento al piede di una donna che non riesce a dormire perchè il dolore la tiene sveglia?
Lei conosce benissimo il valore della qualità del sonno per ogni essere umano.
Quindi, perchè?
La ragione che traspare è altra.
E' la volontà espressa di reprimere chiunque abbia scelto di essere diverso, agendo diversamente non vaccinandosi.
Ma, le minoranze, di qualunque tipo, non devono essere represse.
Nè si può negare l'assistenza sanitaria a chi abbia idee diverse dalle sue e/o dal pensiero dominante.
Concorderà che viviamo tempi oscuri, ed in questi tempi oscuri, è utile ricordare ciò che sarebbe ovvio proprio in quanto ovvio non è più, mentre dovrebbe esserlo.
Come, per esempio, nel suo ambiente, quello sanitario, che dovrebbe ispirarsi ai massimi valori universali di sincerità, dignità, pietà e giustizia.
Ogni medico come lei, è chiamato, prima e per l'esercizio delle sue delicate funzioni, al solenne giuramento di Ippocrate il cui contenuto vale la pena di riprendere, per confrontare il comportamento dei medici super star (in particolare) come è diventato lei, Ernesto Fabrizio Pregliasco, con gli impegni solenni che aveva assunto per svolgere il suo compito straordinario.
Perchè è straordinario il compito di chi, come lei, ha nelle sue mani la vita degli altri.
Il Giuramento di Ippocrate apre con Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
Le pare di rispettare questa condizione?
di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
Le pare di rispettare questa condizione?
di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma discriminazione in campo sanitario;
Le pare di rispettare questa condizione?
di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
Le pare di rispettare questa condizione?
di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;
Le pare di rispettare questa condizione?
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
Le pare di rispettare questa condizione?
di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
Le pare di rispettare questa condizione?
di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza alle mie doti morali;
Le pare di rispettare questa condizione?
di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
Le pare di rispettare questa condizione?
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
Le pare di rispettare questa condizione?
di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
Le pare di rispettare questa condizione?
di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione.
Le pare di rispettare questa condizione?
Osserverà, che non ho citato alcune condizioni dandone per scontata la risposta affermativa.
Le ho lasciato le altre.
Lei è del '59 ed io sono del '58, più vecchia e ne ho vissute abbastanza da poterle dire.
Il Galeazzi che lei governa è un simbolo dell'eccellenza milanese al quale i milanesi di nascita e/o di adozione sono, come me, molto legati in quanto testimonia la qualità che Milano è in grado di offrire e nessuna macchia può essere accettata, neanche in questi tempi oscuri.
Lei conosce quel detto per cui quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare?
Lei oggi vive la massima ribalta e questa lusinga.
Lei guadagna bene, ha un buon tenore di vita e leadership.
L'insieme, può avere l'effetto di una droga inebriante ma tale resta.
I soldi, la fama, il potere sono tutte piccole cose e sono ancora più piccole se spese male.
Un Uomo, così come una Donna, sono ben altro.
Qualcuno, di un altro, scrisse, Il popolo non ha mai avuto un amico più devoto e sincero.
Sia devoto e sia sincero verso il Popolo, rivelando ogni verità secondo i principi di Ippocrate.
Scelga se restare nello spazio angusto della cronaca di questi anni bui o di passare alla storia come medico giusto e coraggioso.