Merkozy e la Tobin Tax

Nicolas Sarkozy sta trattando con Angela Merkel una versione della Tobin tax che si limiti alla reintroduzione in Francia della tassa di Borsa sulla vendita di azioni.  Dopo essersi resa conto che l`introduzione soltanto in Francia di una tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe stata difficile tecnicamente e assolutamente autolesionistica, Parigi avrebbe infatti deciso di ripiegare sulla tassa da applicare all`acquisto di azioni, che ha il vantaggio di esistere già nella City londinese sotto forma di imposta di bollo allo 0,5%.

Secondo i calcoli del ministero delle Finanze francese, tale tassa - che consentirebbe a Sarkozy di incamerare il bonus elettorale di aver condotto in porto per primo un provvedimento che fa pagare la crisi anche a finanza e speculazione - porterebbe nelle casse dello stato almeno 3 miliardi di euro l`anno. La tassazione delle obbligazione e dei prodotti derivati, secondo quanto si è appreso da Berlino, sarebbe quindi rinviata a tempi migliori, una volta passata la fase acuta della crisi.

«Combattiamo da anni per la tassa sulle transazioni finanziarie». Queste a tal proposito le parole di Angela Merkel.
La cancelliera tedesca ha poi ribadito che privilegia l`introduzione di una Tobin tax nel contesto dell`Europa a 27. Se non ci sarà il consenso di tutti, cosa che sarebbe invece preferibile, bisognerà infatti vedere «come andare avanti». E Berlino e Parigi sono in accordo su questo: «Sarkozy ed io consideriamo entrambi la tassa sulle transazioni finanziarie una giusta risposta e combatteremo ancora per questo».
Nicolas Sarkozy ha infine aggiunto: «Applicheremo la regola sulla tassa finanziaria così come prevede la Commissione Ue. Gli altri verranno dietro». 
 
Da parigi intanto è stata spesa qualche parola anche sulla situazione italiana. Il governo italiano «sta conducendo delle riforme estremamente difficili». Lo ha detto il primo ministro francese, Francois Fillon, rispondendo ad una domanda dell`ANSA. Fillon ha quindi sottolineato che l`esecutivo di Roma ha fissato «un calendario molto serrato e rispetta gli impegni». Tra le misure europee, Fillon ha anche insistito sull`importanza di una tassa sulle transazioni finanziarie. In questo contesto, ha ricordato Fillon, il presidente Nicolas Sarkozy «ha deciso che la Francia andrà avanti con la forte intuizione che saremo seguiti anche da altri nella nostra iniziativa». «È più di un anno e mezzo che la Francia propone l`idea di questa tassa presso i partner dell`Unione e del G20. Grazie al suo impulso e a quello della Germania, la Commissione europea ha presentato, ormai cinque mesi fa, nel settembre scorso, una proposta di direttiva. 
«Dobbiamo continuare a ridurre il nostro deficit e dobbiamo prepararci a nuove misure eventuali», ha poi proseguito Fillon. «Grazie agli sforzi intrapresi dal governo - ha aggiunto Fillon - posso annunciavi che per quanto riguarda lo Stato, nel 2011 il nostro deficit sarà di quattro miliardi inferiore all`ultima previsione. Il nostro deficit pubblico per il 2011 - ha concluso - sarà dunque probabilmente inferiore al nostro obiettivo del 5,7% del Pil». 
 
`alt`